In una sola sera di spazzamento straordinario delle strade il Comune di Catania ha guadagnato oltre 4280 euro. Mercoledì sera è partito il servizio di pulizia e lavaggio notturno di carreggiata e marciapiedi in alcune zone della città. Ma perché le macchine lavastrade dell’amministrazione potessero arrivare più a fondo serviva che le auto dei cittadini fossero spostate. E il sindaco Raffaele Stancanelli era stato fermissimo. Dalle 22 di ogni mercoledì sera alle 8 del giovedì mattina nelle zone interessate dalla pulizia c’è il divieto di sosta con rimozione forzata. La polizia municipale non se l’è fatto ripetere due volte e mercoledì 11, quand’è partita la sperimentazione, tra via Umberto e corso Sicilia sono state fatte un centinaio di multe e rimosse più di 20 auto. Ventiquattro euro la sanzione standard, più 70 euro nel secondo caso.
Laboratorio della nuova iniziativa di Palazzo degli Elefanti (realtà in altre città italiane come Milano e Bologna) oltre alle succitate via Umberto e corso Sicilia, piazza Galatea, piazza della Repubblica, piazza Stesicoro, corso Martiri della libertà e piazza Giovanni XXIII. Ma la città è stata divisa in sette zone, per un perimetro di 50 chilometri, e in due mesi tutte saranno sottoposte al lavaggio intensivo. Se il mercoledì è un giorno già assegnato, dal 24 gennaio e per ogni lunedì toccherà al lungomare, fino a Ognina.
Il bilancio della prima notte di pulizie, per Claudio Torrisi, assessore all’Ambiente, è positivo per metà: «Le strade sono uno splendore, ma i cittadini non ci hanno ascoltati e abbiamo dovuto fare più di 100 multe afferma Per avvisarli abbiamo fatto qualunque cosa: comunicati stampa, interventi alle televisioni locali, abbiamo piazzato avvisi su tutti i pali delle strade interessate». Ma niente, i catanesi non hanno voluto spostare le auto e i risultati sono quelli che riempiono le casse del Comune. «Probabilmente dice Torrisi sconsolato il passaparola di menefreghisti e sfortunati multati sarà più efficace di qualunque avviso». Del resto, conclude l’assessore, «puliscono le strade in questo modo in tutte le città civili d’Italia, perché Catania dovrebbe essere da meno?».
A rispondere sono i commercianti di alcune delle vie interessate dall’esperimento. «Avrebbero dovuto fare più pubblicità alla cosa dice un commessa in un negozio di corso Sicilia Io che passo sempre di fretta non avevo visto i cartelli». E poi non ci sono alternative per il parcheggio: «Siamo in una zona centralissima di Catania lamenta un altro esercente dove dovremmo lasciare le macchine se non sulle strisce blu, anche di notte?». Come se questo non bastasse, c’è anche chi non apprezza che l’amministrazione comunale voglia risolvere i problemi della città partendo dalle pulizie. «Il problema di corso Sicilia sostiene la cassiera di un bar è l’abbandono».
[foto di cuducos]
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