L’autunno migliore della loro vita

Vibra tutto in piazza Università quando la lancetta del palazzo centrale dice l’una del mattino. Una musica che da dentro gioca di bassi e di frequenze alte, ma anche di un’amplificazione sbilenca. Quando entro attraverso la porta di ferro del Rettorato, c’è un lungo tavolo di legno con birre in vendita e c’è una folla che forma una mischia bellissima, se consideriamo che quel luogo non ne ha mai ospitato di simili. Ricordo quando ci andavo per seguire le lezioni: storia, spagnolo. Ma quelle erano folle diverse, frettolose di scappare una volta finito l’orario. Questa invece resta e balla, tra le colonne, gli splendidi pavimenti del cortile, con un cielo a gomitoli rossi, con i drappi che vengono giù dall’alto e che richiedono attenzione, rispetto, considerazione. Striscioni che sono il cuore di quest’Onda, dipinti a mano, alcuni che mostrano il “grafico” dell’andamento dell’università italiana, un crack, altri che puntano direttamente al nocciolo del problema: “Si può vivere meglio di così?”.

Nel frattempo la Chiave s’era svuotata, anche la Scalinata, l’Ostello e persino l’Auro aveva perso i suoi proverbiali aficionados. Tutti erano dentro al Rettorato a ballare. C’erano molte kefie luccicanti e poco sincere, c’erano tanti volti puliti e, invece, sincerissimi. C’erano i giocolieri che cercavano di raggiungere il cielo con le loro palline di gomma e con gli occhi di quelli che stavano lì ad ammirare le loro balistiche. C’erano tanti corpi slegati, liberi, in fibrillazione per quello che verrà ricordato da loro come l’autunno migliore della loro vita. E dopo molto reggae rivoluzione, “Bella ciao” giunge nelle casse a far saltare tutti. La versione della Bandabardò un po’ frettolosa e miliziana. “Arrivano” anche gli Offlaga Disco Pax con la loro toponomastica rossa. E suona anche qualche 99 Posse d’annata per quella che è una grande festa pacifica. Nessun “servizio d’ordine”, nessuna catena o lucchetto, con un paio di agenti della Digos fuori, è vero, ma giusto a dare una sbirciata e una velata controllatina. E i cani randagi dormono nonostante tutto il rumore, il buio è sempre lì. La linea dell’elettrocardiogramma della città fatica a dare segnali elettrici, c’è spazzatura dappertutto. Verso le 2, si incrocia qualcuno che andrà “al rettorato a vedere quello che succede”. Un defibrillatore umano, una scossa, un buon motivo per restare.

Riccardo Marra

Recent Posts

Messina, sequestrate due sale operatorie dell’ospedale Papardo per morti sospette

Due sale operatorie del reparto di Cardiochirurgia dell'ospedale Papardo di Messina sono state sequestrate dai carabinieri del…

14 ore ago

Catania, scoperta sala giochi abusiva: sanzioni per 132mila euro

Sanzioni per un totale di 132mila euro sono state applicate a Catania dalla polizia ai titolari di…

14 ore ago

Dalla rapina al revenge porn, 19 provvedimenti da parte della questora di Caltanissetta

Fogli di via, ammonimenti, avvisi orali e daspo urbano. La questora di Caltanissetta, Pinuccia Albertina…

14 ore ago

Cianciana, giudizio immediato per il 35enne che tentò di uccidere moglie e figli

Giudizio immediato nei confronti di Daniele Alba, meccanico di 35 anni di Cianciana, nell'Agrigentino, che…

17 ore ago

Ars, lo conferma anche la Cassazione: Giuseppe Bica resta deputato

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato da Nicola Catania confermando definitivamente l’elezione…

17 ore ago

Servizi sociali, i Comuni non spendono i soldi e Roma manda i commissari. Anci Sicilia: «Colpa di un meccanismo sbagliato»

Lo scorso 18 ottobre sono arrivate da Roma, dagli uffici del ministero dell'Interno, in concerto…

21 ore ago