“L’Autonomia può salvare la Sicilia”

“Lo Statuto, egregio dottor Merlo, non è male in se stesso, il male vero sta nella colpevole subalternità dei legislatori siciliani, in azione a Palermo ma anche a Roma, nel corso dei decenni, a cui è convenuto vendere e svendere prerogative e interessi dei Siciliani, e con questi il futuro dei nostri figli”.

Lucia Pinsone (Voi, sigla che sta per Volontari per l’Italia) candidata alla Presidenza della Regione, commenta così, in un post di risposta, un articolo di Francesco Merlo pubblicato oggi dal quotidiano la Repubblica e sul blog dell’editorialista, nel quale si chiede l’abolizione dello Statuto speciale. (a destra, foto di Lucia Pinsone tratta da politicasocial.it)

Tra le altre notazioni, Pinsone chiarisce che la piena applicazione dello Statuto spesso si trova al primo punto del proprio programma, in quanto “convinta che la maggiore risorsa politico-istituzionale di cui la Sicilia attualmente dispone è proprio la forma speciale di Autonomia di cui gode, in funzione dello Statuto”.

“Se applicato in ogni sua parte – precisa la candidata di Voi alla presidenza della Regione – la Sicilia avrebbe la possibilità di disporre di risorse e di leve operative che, correttamente utilizzate, contribuirebbero a rilanciare l’economia e a ridurre la disoccupazione. Citerò soltanto la possibilità di attivare gli strumenti necessari ad autofinanziarsi, a creare infrastrutture e riequilibrare gli oneri fiscali e infine la possibilità di ottenere tariffe adeguate all’esigenze dei Siciliani in materia di trasporti. Tutte prerogative ampiamente contenute negli articoli dello Statuto”.

La candidata dei Volontari per l’Italia rileva però che “dare del “grassatore,” del “mediatore con i mustazzi unti di stigghiola” al deputato regionale-tipo è però un mera ricerca di colori forti, che perde di vista la dignità di non pochi parlamentari che negli anni si sono succeduti a Sala d’Ercole: facile generalizzare a fumetti”.

“Piuttosto che lamentarci – prosegue- pensiamo in maniera propositiva. Per esempio, dai risparmi ottenuti da quei tagli che tutti riteniamo inevitabili agli stipendi di deputati e alti funzionari pubblici e dalla dismissione delle auto blu, propongo di finanziare il rilancio delle periferie degradate e un fondo garanzia per donne e mamme sole”.

“Ha ragione Merlo a temere che a cercare un seggio all’Ars ci sia gente pronta a ripetere comportamenti malati, ma ad impedire che questo accada – conclude Lucia Pinsone – basta che i Siciliani scelgano con attenzione a chi affidare le proprie sorti. Basta che ricordino uno
degli insegnamenti di Paolo Borsellino, che definiva la matita che usiamo al momento del voto ‘più forte di qualsiasi arma, più pericolosa di una lupara e più affilata di un coltello’. E che decidano di non disertare le urne.”.

La versione integrale del pezzo di Francesco Merlo e della nota di Lucia Pinsone è disponibile al link: http://www.francescomerlo.it/?p=976#comment-11953.

 

Redazione

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