Per raccontare questa storia la polizia ha scomodato persino Pirandello e i suoi Uno nessuno centomila e Il Fu Mattia Pascal. La vicenda si svolge a Comiso e ha per protagonista una donna che si fa chiamare Elisa. È lei per prima a rivolgersi agli agenti del commissariato, denunciando telefonate moleste e la presenza di un’auto sospetta che gira attorno alla sua casa. Una presenza minacciosa da cui però i poliziotti sono partiti per indagare sulla vita della donna e scoprirne la vera identità: G.G., queste le iniziali del suo vero nome, si sarebbe lasciata alle spalle due relazioni, un marito e tre figli minorenni. Per lei è scattata la denuncia per i reati di sostituzione di persona e false dichiarazioni a pubblico ufficiale. Ma nel 2010 la donna, prima di lasciare l’uomo con cui era sposata, lo aveva denunciato per violenza privata, lesioni personali e ingiurie. Episodio su cui, però, dal commissariato di Comiso non sanno dare ulteriori informazioni. «Non sappiamo se la denuncia ha avuto seguito, non interessava approfondire questo aspetto», precisano.
Da qualche anno G.G, originaria di Vittoria, si era trasferita a Comiso dove aveva iniziato una nuova relazione con un uomo che, si accerterà solo dopo, non era a conoscenza del passato della donna. È lei stessa che nella notte di qualche giorno fa chiama la polizia per segnalare una macchina sospetta intorno alla sua abitazione e molestie telefoniche. Ma la verifica degli agenti non trova conferme al racconto. La sera dopo, G.G., si presenta in commissariato, insieme al compagno, per denunciare di essere vittima di atti persecutori da parte di uno sconosciuto che tuttavia, al telefono, si sarebbe identificato come D.G.B., accusandola di averlo abbandonato insieme ai suoi due figili. La donna racconta ai poliziotti che la stessa persona si era presentata alcune volte nella sua casa di Comiso insieme a due ragazzi, suonando ripetutamente al campanello.
Lo stesso giorno gli agenti ricevono un’altra telefonata. A parlare è proprio D.G.B. che racconta come la donna in realtà non si chiami Elisa, come vuole far credere, ma G.G. e che è sua moglie, allontanatasi da casa da qualche tempo abbandonando lui e i suoi due figli minorenni. E che prima, nel 2005, aveva già lasciato un compagno di Canicattini Bagni e un figlio ancora minorenne. Alcuni conoscenti infine lo avevano informato che si era trasferita a Comiso e viveva con un altro uomo.
I poliziotti del commissariato di Comiso verificano il racconto dell’uomo, chiedendo ai colleghi di Vittoria e di Canicattini la copia delle carte d’identità della donna. Così scoprendo da un lato che era stata denunciata nel 2005 dal primo compagno per violazione degli obblighi familiari, dall’altro che lei aveva denunciato il marito, D.G.B., per violenza privata, lesioni personali e ingiurie. La donna è stata denunciata e alla fine è tornata a vivere con i figli.
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