L’arte si prende cura di Ballarò, inaugurati cinque murales «Un riflettore su luoghi dalle potenzialità finora inespresse»

I muri di Ballarò e dell’Albergheria si tingono di opere d’arte. Sono cinque i murales, inaugurati nel tardo pomeriggio di mercoledì 1 agosto, realizzati con l’obiettivo di riqualificare il territorio urbano palermitano. Con una grande e calorosa partecipazione di pubblico. Cartoline da Ballarò nasce da un’idea degli artisti palermitani Igor Scalisi Palminteri e Andrea Buglisi. «Dopo aver dipinto San Benedetto il moro – spiega Palminteri – alcune persone del quartiere mi hanno inviato le foto di una palazzina scrivendomi “qui ci stasse benissimo Santa Rosalia!”. L’idea è nata dalla loro richiesta, ho contattato Andrea  e insieme abbiamo deciso di coinvolgere altri tre artisti». Angelo CrazyOne, Fulvio Di Piazza, Andrea Buglisi, Igor Scalisi Palminteri e Alessandro Bazan: cinque artisti per cinque murales, all’opera dal 21 luglio. L’itinerario di inaugurazione, curato dalla cooperativa turistica Terradamare, è partito da Vicolo Gallo e dal ritratto di Franco Franchi realizzato da Crazyone.

«Franco Franchi è il simbolo di questa città – spiega l’artista deliano – a me piace molto, ho pensato a lui come degli smile capovolti». A comporre il murale, realizzato con la tecnica dello stencil, curvette capovolte che lo rendono astratto all’avvicinarsi. Tra i tanti palermitani, a osservare il volto simpatico di Franco anche la figlia, Maria Letizia Benenato. «Spero presto di vedere accanto Ciccio. Mio padre diceva che la loro amicizia era una fotografia: non dovevano mai essere separati. Grazie – si rivolge poi a Crazyone – è come se fosse presente, qui, fisicamente».

In via della Chiappara, tra l’affascinante cupola della Chiesa del Carmine Maggiore e Porta Sant’Agata, Turbo Ballarò di Fulvio Di Piazza: un tornado di pesci in uno sfondo azzurrino in omaggio allo storico mercato e al turbine di vita che innalza. «In questi giorni dentro Ballarò – racconta l’artista – ho scoperto persone di un’umanità straordinaria». E’ il primo murale per il pittore della Scuola di Palermo. «In realtà non è terminato, – continua Di Piazza – dev’essere ancora più incasinato. Non escludo di riprenderlo».

Il tour continua dentro il quartiere Albergheria con l’opera di Andrea Buglisi, Fides, dove protagonista è un colibrì che sorregge un masso. «Si dice che la fede sposta le montagne – spiega l’artista palermitano – il titolo ha una doppia accezione: fede e fiducia in se stessi». Il murale di via Luigi Siciliani Villanueva trova armonia nell’ambiente circostante. «La cartolina del mio lavoro non è solo l’opera ma tutto il contesto – continua Buglisi – Ho scelto questa parete perché mi piaceva, l’ambiente è diverso dagli altri più silente, quasi sospeso. Adesso vederlo pieno di gente mi rende orgoglioso. Quello che abbiamo fatto noi non è riqualificazione urbana, abbiamo puntato un proiettore su dei luoghi in cui le potenzialità rimanevano inespresse».

La Santa Rosalia di Igor Scalisi Palminteri trova spazio nel muro di un edificio in Piazza del Gallinaio. Raffigurata con un taglio corto di capelli, nel momento in cui compie i voti, la patrona palermitana ha un volto comune. «Somiglia a una mia amica – racconta Palminteri – ma anche a mia moglie». Conclude l’itinerario Faces are places di Alessandro Bazan. Nello spiazzale dell’ex Arena Tukory un grande murale pieno di gente, i colori sono accesi, mediterranei. C’è chi indossa gli occhiali da sole, qualcuno si accende una sigaretta, una donna alza il dito medio. Facendo più attenzione si scorgono alcuni artisti del panorama palermitano: c’è Uwe, con il suo inconfondibile look, e Costanza Lanza di Scalea che lo abbraccia da dietro. «Queste teste siamo noi» spiega Bazan con addosso le scarpe ancora sporche di pittura. «Rigenerazione urbana non è soltanto decoro urbano ma anche rigenerazione umana – dichiara l’assessore alla Cultura Andrea Cusumano – l’iniziativa è partita dal basso, dagli artisti. Le opere sono molto belle, diffuse sul territorio». A sostenere il progetto Elenk’Art, le vernici sono state invece omaggiate da Tommaso Piazza colori

Maria Vera Genchi

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