Che gli Dei cambino a loro piacimento i miei sogni, ma non il dono di sognare. Con queste parole Fernando Pessoa scriveva nel suo Il libro dellinquietudine e a me piace poterle estrapolare dal loro naturale contesto per farle diventare pensiero delle mie brevi considerazioni.
Se non si fosse più capaci di sognare, infatti, saremmo schiavi solo del tempo presente, negandoci il piacere dellaltro, delloltre, invece luomo sogna e da qui ipotizza le vie del possibile attraverso dei percorsi etici che determinano un risultato, darte nel caso specifico, che in una società omologata dei codici a barre ci conduce invece a un luogo dove fermarsi e riflettere: Made in Sicily.
Questo è il titolo della Rassegna darte contemporanea pensata e curata dallamico Nicolò DAlessandro, organizzata e allestita da Giuseppe Vitale, mio padre, che non vuole raccontare un singolo punto di vista, bensì ben centosettantasei sguardi diversi (questo è il numero degli artisti invitati) sul modo in cui i nostri sogni sono capaci di venir fuori e raccontare la ricchezza, la diversità e la bellezza del nostro mondo interiore.
Artisti delle nove province siciliane, tra acclarati nomi dellarte contemporanea, giovani talenti e unimportante sezione dedicata ad alcuni maestri scomparsi, che con grammatiche espressive diverse, attraverso la pittura, la scultura, le installazioni, hanno però un punto di tangenza comune: la Sicilia
la sua storia, i suoi colori, la sua gente, il suo orizzonte sul mondo.
Il numero oceanico di presenze scrive DAlessandro dovrebbe sottolineare che Made in Sicily non offre risposte o certezze, ma si pone domande
Fare oggi lartista è resistere. Oggi come non mai larte rivendica una forte responsabilità morale. Una specie dimpegno, diciamo, più essenziale, nei confronti dellarte stessa che comporta innanzitutto una rinnovata responsabilità etica.
La mostra è stata ospitata nei locali della Galleria dArte Moderna le Ciminiere di Catania dal 16 luglio al 18 settembre e da qui nei monumentali spazi dellAlbergo dei Poveri di Palermo con una vernice del 14 novembre e con possibilità di visita fino al 23 dicembre 2011.
La Rassegna che colleziona una nutrita partecipazione di visitatori attenti, si snoda attraverso opere che indagano modi di dire diversi: figurazione, astrazione, minimalismo e tanto più, mediante una materia urlata su una tela, a volte, sussurrata ad una scultura, altre, affidata al racconto di scritture visuali, anche, e molto altro per finire.
Il risultato globale che il visitatore può cogliere leggendo la mostra è quello di un coro interrogante di diversità espressive, nel silenzio sempre più assordante della nostra cultura isolana.
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