«LAquila sei aprile 2009. La ricerca e la didattica al servizio del territorio». E’ il titolo della mostra esposta nella struttura didattica speciale della facoltà di Architettura a Siracusa. Curata da studenti, docenti e ricercatori dellUniversità degli studi di Catania è ricca di foto che documentano limpegno, nei luoghi del terremoto del 2009, di circa 100 studenti del corso di restauro architettonico tenuto dalla docente Caterina Carocci. «È iniziato tutto perché ero tra i volontari per i lavori di agibilità sismica allAquila allindomani del terremoto. Poi ho voluto, insieme allUniversità di Catania che ha avviato una convenzione con il territorio per i piani di ricostruzione, coinvolgere gli studenti e altri docenti per attività di didattica e ricerca», racconta Carocci che è anche diventata responsabile scientifico per lateneo catanese.
Un lavoro sul campo quindi. I ragazzi hanno visto con i propri occhi lo stato del luogo e sperimentato con le proprie esperienze e lappoggio di tutor come ci si muove in luoghi delicati in cui bisogna anche stare attenti alla propria incolumità. Ma soprattutto hanno aiutato nella progettazione del recupero della città, dopo il sisma che ne ha sventrato il centro storico.
«È stato un po strano scavare tra le macerie di una città quasi fantasma perché più del 50 per cento è andato distrutto, ma è comunque una delle esperienze più preziose e formative della mia carriera universitaria» dice Orazio Saluci, tra i partecipanti al progetto, che racconta di essersi letteralmente catapultato nel corso della professoressa Carocci pur di poter partecipare. «Ha accorciato le distanze dellItalia dal punto di vista architettonico, ma non solo» continua Orazio. Si riferisce allimportanza sociale riscoperta da lui e dai suoi colleghi nel lavoro che hanno deciso di fare da grandi. «È bello pensare di avere scelto un mestiere che ti permette anche di aiutare gli altri» commenta.
In occasione dellinaugurazione della mostra presenti anche i sindaci dei comuni aquilani di Villa SantAngelo e di Fossa, rispettivamente Pierluigi Biondi e Antonio Gentile, oltre allarchitetto Luca Maggi del Ministero per i beni artistici e culturali, già soprintendete al beni architettonici dellAquila. Lo spazio sarà visitabile fino al 30 ottobre e sarà anche loccasione per discutere di sismi. La Sicilia, infatti, è una terra abituata ai terremoti, ma ancora molto indietro per quanto riguarda la prevenzione. Sia delluomo che delle strutture delle città.
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