Certo che in Sicilia, non ci facciamo mancare proprio niente. L’Isola è in ginocchio, ma i politici, a parte qualche rara eccezione, sono in tutt’altre faccende affaccendati. Il Governo è impantanato tra le polemiche politiche e le politiche degli annunci. Della serie mentre Roma discute, Sagunto brucia.
Ma di che si discute? Poltrone e posti in lista per le prossime elezioni (europee o politiche che siano): questi gli argomenti principali delle riunioni dei partiti. Nel tempo che rimane anche di futili cose.
Oggi all’Ars, ad esempio, molta enfasi è stata data ad una foto di Michela Stancheris, assessore regionale al Turismo, con indosso una specie di costume di Superman. Foto da lei stessa pubblicata sul suo profilo Facebook. E di cui si è discusso oggi a Sala d’Ercole:
“Quella foto non fa ridere – dice a il deputato Pdl Marco Falcone – ma ci fa vergognare. Fa vergognare il Parlamento siciliano. E’ un atteggiamento offensivo nei confronti del nostro Parlamento”.
Poi riferendosi al precedente incarico di Michela Stancheris, ex segretaria particolare del Governatore Rosario Crocetta, Falcone attacca: “Se una segretaria che non è stata eletta non esige rispetto per il Parlamento, io che sono un deputato eletto esigo rispetto per l’Ars”.
Sulla seconda parte del suo ragionamento si può essere d’accordo: Stancheris, non è stata eletta, non ha nessuna competenza di settore, non è siciliana (e non è un problema geografico ma di conoscenza profonda del territorio e della sua cultura): ad occhio e croce mancherebbero tutti i presupposti per vederla in quel ruolo.
Se poi consideriamo che paghiamo tutti gli assessori esterni voluti da Crocetta quanto un deputato regionale (quindi non ne manteniamo 90 ma 111) e che quasi tutti si ritrovano in Giunta per tutto tranne che per competenze, la frittata è fatta.
Affermare però che la foto dell’assessora sia un’offesa al Parlamento siciliano, ci sembra esagerato.
Ci sembra più un’offesa riempire gli scranni di Sala d’Ercole con gente che pensa solo alla propria carriera e che ha scambiato la politica per un mestiere.
Ci sembra più un’offesa riempire il Parlamento siciliano con gente che prende ordini dalle segreterie nazionali e ‘piscia’ sopra i diritti e le prerogative del Popolo Siciliano.
Ci sembra più un’offesa, per il Parlamento siciliano, subire i diktat di un assessore regionale all’Economia, inviato dalle burocrazie ministeriali della Capitale, con il chiaro intento di fare quadrare i conti nazionali, non quelli siciliani. Non a caso ci ha rifilato tagli su tagli (i Comuni sono in ginocchio) e la truffa dell’articolo 37 dello Statuto. Un assessore che non promuove ricorsi dinnanzi alla Corte costituzionale neanche quando è evidente la violazione dei diritti dei siciliani.
Questo ci sembra più offensivo per un Parlamento di una Regione a Statuto Speciale come è la Sicilia.
Ma purtroppo, all’Ars, abbondano gli ascari. E questa di certo è un’offesa, non solo all’Istituzione Parlamento siciliano in sé, ma ad un intero popolo.
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