Avevano deciso di costruire un impianto di rigassificazione in una zona altamente sismica, quella compresa tra Priolo e Melilli, area della provincia di Siracusa già pesantemente devastata dall’industria chimica. Con la complicità di politici, insieme con sindacalisti e imprenditori, probabilmente affascinati dall’ascarismo. Ma la forte mobilitazione sociale ne ha rallentato l’iter autorizzativo ed il via libera definitivo non è mai arrivato.
Così, la Erg getta la spugna: “Il Cda di Erg ha deliberato uscire dal progetto per la realizzazione di un terminale di rigassificazione di Gas Naturale Liquefatto (GNL) nel Comune di Melilli, in provincia di Siracusa, con una capacita’ di 8 miliardi di metri cubi annui” si legge in una nota del gruppo “i profondi mutamenti degli scenari sia energetici che economico finanziari, intervenuti a seguito della crisi iniziata nel 2008, e l’attuale configurazione delle attivita’ del Gruppo sono alla base della decisione di non proseguire nel progetto’, conclude la nota della societa’.
Una buona notizia per la Sicilia. Adesso speriamo che anche i compari dell’Enel, che vogliono costruirne uno a ridosso della Valle dei Templi (per il quale il governo siciliano non ha mostrato esitazioni nelle autorizzazioni, nonostante si parli di un’area che è patrimonio mondiale dell’Unesco), seguano l’esempio della Erg e facciano le valigie.
Laperitivo/ Le rondini del Fai voleranno anche sul rigassificatore della Valle dei Templi?
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