Dice che scenderà ancora una volta in campo per salvare il Pdl. Ma non dice che il campo non lo ha mai lasciato. Perché Silvio Berlusconi, lungi dal pensare di ritirarsi, è rimasto in panchina. E’ vero: ha mandato avanti Angelino Alfano. Che, ingenuamente, non ha capito che sarebbe stato utilizzato solo per dimostrare che il Pdl, senza di ‘Lui’, non ha dove andare. Berlusconi ha mandato Alfano al macello. E lo ha fatto scientemente. Per ‘bruciarlo’.
Basta avere letto – e continuare a leggere – i giornali di casa Berlusconi. Dove Alfano compare o per sottolineare i suoi limiti, o non compare affatto.
Un giorno Leonardo Sciascia, a proposito di alcuni personaggi che passavano per “chiacchierati” solo perché non erano allineati con il potere del tempo, disse: “Prima li chiacchierano e poi dicono che sono chiacchierati…”.
E così ha fatto Berlusconi con Alfano: lo ha mandato avanti. Ben sapendo che mai e poi mai Angelino – da numero uno del Partito nominato da Berlusconi e non eletto da un congresso – sarebbe venuto a capo delle divisioni che lo stesso Cavaliere e i suoi uomini fomentavano.
Oggi – anche alla luce dei disastrosi risultati elettorali del Pdl, frutto del disastroso Governo Berlusconi-Tremonti 2008-2011 – il Cavaliere dice che Alfano non va bene. E che lui deve ridiscendere in campo per salvare il Pdl e l’Italia. Prima ha fatto in modo che Angelino toppasse’. Oggi dice che ha ‘toppato’
Alfano, è vero, non ha brillato. Anche perché non ha mai fatto il segretario del Partito. Ma Berlusconi non s’illuda. La gente ricorda benissimo – soprattutto al Sud – i danni che ha provocato negli ultimi tre anni con il suo Governo.
Equitalia, Agenzia delle Entrate sono cose volute dal Governo Berlusconi-Tremonti. Invece di ridurre le tasse Berlusconi e Tremonti hanno creato il Fisco più aggressivo della storia dell’Italia repubblicana. Berlusconi ha preso in giro tutta l’Italia. E ora ci viene a dire che ci vuole salvare. Dimenticando che è da lui – da tipi come Berlusconi e da tipi come Tremonti – che l’Italia deve essere salvata.
Cavaliere, ci faccia la cortesia: ci risparmi l’ennesima presa per i fondelli. Nessuno le crederà più. La sua ‘Rivoluzione liberale’ si chiama – come già accennato – Agenzia delle Entrate ed Equitalia. Tasse ganasce fiscali, cartelle esattoriali e pignoramenti. Il resto sono chiacchiere. Pensi alle sue Aziende che ci fa più figura.
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