Questa mattina sono iniziate le ricerche dei dispersi del naufragio avvenuto a Lampedusa lo scorso 30 giugno. Sull’imbarcazione erano presenti oltre cento persone. Per recuperare i dispersi in mare la Guardia costiera sta agendo tramite un robot. Prima, però, sarà necessario localizzare il relitto.
La procura di Agrigento ha valutato l’impiego del macchinario per risalire all’imbarcazione. A coordinare l’inchiesta per naufragio e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina è il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio. Dal racconto degli investigatori sarebbero 46 i sopravvissuti. A perdere la vita, dopo che il barcone si è ribaltato, sono state sette donne, di cui una incinta. Attualmente l’imbarcazione si trova a circa 60 metri di profondità.
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