Altro salvataggio in mare, nuove tensioni tra governo italiano e ong. Il recupero di 54 migranti in mare da parte di Mediterranea Saving Humans ha dato il la a un nuovo capitolo della querelle tra il ministro degli Interni Matteo Salvini e il mondo delle organizzazioni non governative. La nave Alex, infatti, è stata stoppata al limite delle acque territoriali italiane da un decreto in cui si specifica il divieto a varcare il confine. La misura è la stessa presa nei confronti della Sea Watch, la scorsa settimana. In quel caso, dopo diversi giorni di stallo, la comandante Carola Rackete ha forzato il blocco per ragioni umanitarie riconosciute dal tribunale di Agrigento che non ha convalidato l’arresto.
«Il decreto è illegittimo – ha ricordato Mediterranea in un tweet – non può applicarsi a una nave che ha effettuato una operazione di soccorso a tutela della vita umana in mare. E perché non può essere vietato a una bandiera italiana ingresso nelle acque del proprio Paese». La situazione, tuttavia, sembra essersi sbloccata, dopo che Malta ha dato la propria disponibilità all’accoglienza, in cambio comunque della presa in carico da parte dell’Italia di 55 migranti attualmente nell’isola a sud della Sicilia (una persona in più di quelle che si trovano sulla nave dell’ong).
Per arrivare nell’isola dei cavalieri, i migranti dovrebbero essere trasferiti su motovedette delle forze dell’ordine. La necessità è stata segnalata dalla stessa ong, spiegando che la nave Alex non è in grado di arrivare fino a Malta. Tale avviso ha scatenato la reazione di Salvini che, nell’immediatezza, ha ipotizzato la volontà dell’ong di portare a tutti i costi i migranti in Italia. «Incredibilmente, la ong si sta rifiutando di andare a Malta, paese europeo sicuro! In questo momento sono fermi, affiancati dalla nave di una ong spagnola, poiche’ stanotte abbiamo consegnato il divieto di ingresso nelle acque italiane», ha detto il capo del Viminale. Ma dalla portavoce di Mediterranea Alessandra Sciurba è arrivato il chiarimento: «Pronti a sbarcare a Malta, è sufficiente che le guardie costiere maltese e italiana organizzino il trasferimento dalle acque di Lampedusa a La Valletta».
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