A fuoco il cimitero delle barche dei migranti di Lampedusa. Le fiamme, ieri sera, hanno invaso l’intera area dove sono accatastate le imbarcazioni utilizzate per la traversata del Mediterraneo, nei pressi del campo sportivo comunale dell’isola.
Un secondo rogo, è scoppiato presso l’area deposito di Capo Ponente. Al lavoro le squadre dei Vigili del Fuoco del distaccamento aeroportuale di Lampedusa. Presenti anche i carabinieri chiamati a far luce su quanto accaduto.
Pare ci siano pochi dubbi sulla matrice dolosa dei roghi. A riprova di come sull’isola il clima da qualche tempo sia teso – con parte della cittadinanza che chiede vengano prese misure precise nella direzione della chiusura dell’hotspot e del potenziamento dei servizi ai residenti, a partire dalla costruzione di un ospedale – nei giorni scorsi la Porta d’Europa, monumento simbolo dell’accoglienza è stata ritrovata coperta da alcuni teli neri e delle corde. Per questi fatti la procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta. Intanto oggi sull’isola è atteso il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano.
Intanto in mattinata è arrivata una nota della segreteria provinciale della Uil PA Vigili del fuoco: «Ieri sera non si è trattato soltanto di un atto vandalico ma di un attentato alla salute dei cittadini di Lampedusa – dichiara il segretario Antonio Di Malta – I vigili hanno lavorato fino alle prime luci dell’alba e sono strati costretti per domare l’incendio al rifornimento idrico a mare poiché l’acqua nelle vasche di riserva che serve per il servizio antincendio aeroportuale era stata esaurita. Questo evidenzia la necessità di realizzare un distaccamento terrestre all’esterno e autonomo dall’aeroporto che è sotto la gestione dell’Ast»
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