Francesco Giambrone, sovrintendente del Massimo, e Roberto Alajmo, direttore del Biondo, non hanno dubbi: se i tagli ai teatri dell’ultima finanziaria regionale resteranno di questa portata – 400mila euro in meno per lo Stabile, addirittura un milione per piazza Verdi – si chiude baracca. Anche per la Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana la decurtazione si aggirerebbe intorno al milione. Nei luoghi della cultura è allarme contro una decisione che i sindacati hanno già bollato come «scellerata». L’assessore regionale Cleo Li Calzi ha convocato per mercoledì tutti i direttori di teatro dell’isola per valutare il da farsi. Si punta sull’assestamento di bilancio di luglio per rastrellare parte delle somme.
Giambrone e Alajmo tengono duro, impegnati come sono a far quadrare i delicati conti, e si mantengono prudenti in attesa di maggiori certezze sui numeri. «Mi riesce difficile commentare finchè le bocce non sono ferme – spiega a Meridionews il direttore del Biondo -. Si parla di 400mila euro. Se il taglio è questo possiamo sospendere l’attività. Aspettiamo l’assestamento di bilancio e la distribuzione del Fus ma è chiaro che un teatro ha bisogno di certezze finanziarie. In questo momento, ad esempio, non prevedo che ci sarà attività al Ridotto (la Sala Strehler, ndr). Non solo: la situazione potrebbe peggiorare perché di solito se calano i finanziamenti degli enti locali cala anche il contributo del Ministero. Mi hanno assicurato che qualcosa recupereremo. I sindacati – aggiunge – sono giustamente allarmati, come me. Negli ultimi anni si è raschiato il fondo del barile. I lavoratori hanno già rinunciato a parte dello stipendio». Tra i soci di via Roma c’è anche il Comune «che è in regola, ha già versato la sua quota del 2014, di poco superiore al milione e mezzo. Aspettiamo il bilancio per la quota 2015».
«Se questo taglio fosse confermato in sede di assestamento a luglio, sarebbe insostenibile per la nostra sopravvivenza e per le esigenze di risanamento – dice con una certa amarezza il sovrintendente Giambrone -. Crocetta e Li Calzi mi hanno assicurato che il taglio sarà recuperato per cui voglio essere fiducioso. Sono convinto che saranno fatti tutti gli interventi necessari a recuperare la cifra a luglio. Uno degli assi portanti del nostro piano di risanamento è che Regione e Comune mantengano inalterati i fondi. E invece ecco questo taglio da un milione di euro. Già l’anno scorso abbiamo compiuto uno sforzo enorme per contenere i costi, dalle spese più banali come la parsimonia sull’uso della corrente elettrica, ai due accordi sindacali che hanno fatto risparmiare 1,3 milioni. La nostra parte l’abbiamo fatta e la continuiamo a fare».
«Il piano di risanamento è triennale – insiste l’ex assessore alla Cultura -, il monitoraggio sui costi andrà avanti almeno fino al 2016. Con un ulteriore contrazione dei fondi non saremmo più in grado di fare spettacoli ma, ripeto, sono fiducioso. Oggi riusciamo a pagare tutto in regola – sottolinea Giambrone -, dipendenti e terzi: gli artisti provenienti da fuori vengono pagati immediatamente, in altri teatri non succede. Ma ci riusciamo solo perché ci siamo imposti grande rigore. C’è attenzione quotidiana alle piccole e alle grandi cose. Il Comune? Non conosciamo ancora il bilancio ma c’è l’impegno del sindaco a confermare la quota dell’anno scorso di 2,3 milioni. Al momento non c’è alcun problema di liquidità ma a luglio deve arrivare una soluzione».
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