IL GRUPPO BANCARIO VUOLE SOPPRIMERE LA REGION DELLA NOSTRA ISOLA (IN PRATICA OTTO AREE COMMERCIALI) E TRASFERIRLA A NAPOLI. INIZIA SUBITO LA PROTESTA. CREATO UN GRUPPO SU FACEBOOK CHE IN POCHE ORE RAGGIUNGE CIRCA 1000 ADESIONI. COMPRESA QUELLA DEL SINDACO DI PALERMO
Unicredit si accinge ad assestare un altro colpo mortale alla nostra Isola. Il gruppo bancario ha deciso di sbaraccare la Region per trasferirla a Napoli. La Region Sicilia di Unicredit, guidata da Giovanni Chelo, è composta da otto aree commerciali: Palermo, Catania, Messina, Siracusa, Trapani, Agrigento, Ragusa e Enna-Caltanissetta.
Durissimo Carmelo Raffa, Coordinatore Fabi di Palermo e Responsabile Vicario Unicredit Group: “Ci hanno tolto tutto, ma almeno che li lascino un po’ di dignità. È impossibile che si arrivi a tanto! I siciliani hanno dato troppo per il sistema creditizio perdendo in quindici anni 12.000 posti di lavoro oltre quelli dell’indotto”.
“Unicredit – aggiunge il leader dei sindacato bancari più rappresentativo della Sicilia – che è la Banca più importante e di riferimento nella nostra Regione dovrebbe pensare a dare un valore aggiunto all’Isola e non, ancora una volta, a togliere e strappare qualcosa ai siciliani”.
“La Region non sono soltanto 6 sillabe – prosegue Raffa – ma altri posti di lavoro che andrebbero via e per di più in una Regione che ha mantenuto l’autonomia gestionale per il Banco di Napoli, Istituto che alla pari del Banco di Sicilia emetteva carta moneta fino all’arrivo del fascismo”.
Raffa, oggi ha dichiarato che oggi sentirà i Responsabili delle altre sigle: “E’ indispensabile la massima coesione ed unità sindacale ma non sufficiente perché questa volta tutte le Istituzioni siciliane e le Forze politiche non dovranno rimanere alla finestra”.
Il leader della Fabi di Palermo che, come già accennato, è il vicario di Unicredit Group in Sicilia, dà per scontato l’impegno di Leoluca Orlando, Sindaco del capoluogo siciliano, tant’è che nel gruppo creato su facebook https://www.facebook.com/groups/781392481877018/members/ ha inserito la sua foto ed aspetta nelle prossime ore segnali concreti da parte delle Personalità politiche ed Istituzionali.
“Noi non ci fermeremo – conclude Raffa – e nelle prossime ore metteremo in piedi azioni incisive di protesta che non dovranno essere pagate dai lavoratori, ma sulle spalle dei sindacalisti”.
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