Per ora è solo un’indiscrezione riportata dal quotidiano Affaritaliani.it: la Volkswagen avrebbe ribadito il proprio interesse per acquisire marchio del Lingotto Alfa Romeo. Del resto, la crisi della Fiat potrebbe aprire scenari inaspettati e, per certi versi, clamorosi.
Non a caso, oggi, la leader della Cgil, Susanna Camusso, è tornata ad attaccare l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne. “Oltre a separare il sindacato – ha sottolineato Susanna Camusso – Marchionne ha detto cose non vere e ha mostrato ingratitudine” nei confronti di un Paese con il quale non ha una relazione”.
Della vicenda Fiat, bontà sua, comincia ad occuparsi, alla buon’ora,anche il capo del Governo del nostro Paese, Mario Monti. Restano i dubbi, non soltanto sul futuro dell’Alfa Romeo, che potrebbe diventare tedesca, ma dello stesso gruppo Fiat. O meglio, della presenza della Fiat in Italia.
“Ora Marchionne ci dica la verità perchè il Paese possa valutare – ha precisato sempre la leader della Cgil – il Governo ha il dovere di chiedere la verità per capire se attendere o prendere contromisure se il Lingotto intende andarsene”.
Si teme, insomma, che il gruppo automobilistico torinese possa lasciare l’Italia. I tempi in cui la Fiat andava a gonfie vele sono finiti. Gianni Agnelli non c’è più. Il gruppo ha messo radici nell’America di Obama. E con il nostro Paese mantiene un rapporto difficile. In Sicilia, ad esempio, non c’è più, visto che lo stabilimento di Termini Imerese è stato sbaraccato tra mille polemiche.
Ora si parla, addirittura, di una Fiat che potrebbe abbandonare ‘Italia. Vendendo, magari, l’Alfa Romeo. Possibile?
La memoria ritorna agli anni ’80, Governo Craxi, quando i giapponesi avrebbero voluto a tutti i costi prendersi il marchio dell’Alfa Romeo. Per la precisione, correva l’anno 1986. Fino ad allora l’Alfa Romeo, fondata a Milano nel 1910, era stata gestita dall’Iri (cioè direttamente dallo Stato italiano9.
Dopo una lunga trattativa i giapponesi dovettero arrendersi. A prevalere fu l’orgoglio italiano, visto che l’Alfa Romeno finì sotto le bandiere della Fiat.
E’ stata un’acquisizione positiva per l’Alfa Romeo? Il giudizio è controverso. L’Alfa è rimasto un grande marchio. Ma non pensiamo di offendere nessuno se diciamo che, forse, l’Alfa Romeo avrebbe meritato di più e di meglio.
Oggi arriva l’interesse dei tedeschi. Sarà vero? Chissà.
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