Mentre stamattina, verso le 13, ci spostavamo dall’Assemblea di facoltà di Lingue (nella quale si denunciavano i tagli e le ipocrisie del Governo sull’Università) verso la via Plebiscito, per portare la nostra solidarietà ai giovani dell’Experia, notavo, a cento metri dal furgone della Guardia di Finanza che bloccava la via, i primi fumi dei barbecue professionali di uno dei più grandi “arrusti e mangia” che costellano la Libera Repubblica del Corso: avamposto di decine di simili attività economiche, sigillo culturale della città di Catania, in attesa dei Saturnali di Sant’Agata, punta della punta dell’iceberg dell’economia catanese: certo, bene hanno fatto magistratura, prefettura, polizia e quant’altri a ripristinare la vera immagine della città, a togliere di mezzo l’anomalia del Centro sociale. Che importa se il Comune è al collasso e in dissesto, se l’amministrazione è allo sfascio, se l’AMT è al collasso, se ogni mattina i cittadini “normali” (e anche quelli “anormali”) debbono indossare l’armatura di protezione per affrontare la giornata; che importa se tutta la città è fuori norma e fuori legge. Purché la carne di cavallo sfrigoli a pieni fumi, tutto è lecito e necessario. E poi, che vergogna quei corsi di recupero, quelle attività sportive in Via Plebiscito: giusto che i ragazzini sguazzino per le strade, se va bene.
Vi sta bene, occupanti dell’Experia: tornate alla legalità catanese. Alla faccia vostra (e nostra).
Foto di Giovanni Battaglia tratta da ucuntu.org
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