Al termine di una partita sofferta, giocata con tutto il cuore, una Akragas cinica capitalizza al meglio le occasioni capitate e fa suo il derby siciliano di LegaPro contro il nuovo Catania di Moriero. 3-0 per 80 minuti, gli etnei accendono di nuovo il match nei minuti finali segnando due reti che fanno soffrire i quattromila tifosi giunti all’Esseneto. In una cornice di pubblico degna delle grandi occasioni si gioca il derby tra una nobile decaduta del calcio siciliano, il Catania, e l’Akragas di Pino Rigoli, squadra rivoluzionata che insegue la salvezza. I tifosi protestano per l’assenza dei sostenitori del Catania.
Inizia meglio l’Akragas: dopo una rovesciata di Capuano che si spegne sul fondo, il gol arriva al minuto dieci grazie a Madonia che realizza un rigore assegnato dall’arbitro Viotti per un fallo di Pelagatti su Di Piazza. Subito dopo il gol è il Catania a fare la partita con l’Akragas che si affida alle ripartenze. Gli etnei ci provano più volte con Calil, tiro da fuori, e con Pelagatti di testa, ma Maurantonio si supera e sventa la minaccia dell’attaccante, mentre finisce alto il tiro del difensore. Al minuto 33 accade di tutto: Dyulgerov, già ammonito, viene espulso per un fallo ingenuo in mezzo al campo, seguono proteste dei giocatori agrigentini che si fanno prendere dal nervosismo. Nel giro di pochi minuti vengono ammoniti Madonia, per proteste e Di Piazza che, provocato da un giocatore etneo, risponde con una manata. Gli animi sono accesi mentre il Catania gioca un buon calcio tenendo palla e lanciando gli attaccanti Calil e Bombagi. Nel migliore momento degli etnei è però l’Akragas a raddoppiare con un gol che fa letteralmente esplodere l’Esseneto: Di Piazza lotta tra tre difensori catanesi, la palla finisce al giovanissimo Di Grazia che si invola in area, superando un difensore con una finta e segnando un gran gol all’angolino. 2-0 e fine primo tempo.
Il secondo tempo si apre con due cambi nella formazione dell’Akragas: Rigoli, con l’uomo in meno pensa a coprirsi e inserisce Mauri per Vicente e soprattutto Candiano per Di Grazia. I biancazzurri nei primi quindici minuti non attraversano il centrocampo mentre il Catania fa la partita. Al 54 un episodio che provoca diverse proteste in casa rossazzurra: l’arbitro assegna un rigore per il Catania, quando il pallone è già sul dischetto, il guardialinee rettifica la decisione e il penalty si trasforma in semplice calcio d’angolo. Alla prima vera occasione del secondo tempo dell’Akragas arriva il gol del 3-0: Madonia dà un grande pallone in area, Salandria al volo coglie il palo e Di Piazza ribadisce in rete.
Le speranze del Catania di rimontare una partita compromessa si riaprono al minuto 37 con Lupoli che in area insacca da pochi metri. La lieve fiamma di speranza però si spegne quando cinque minuti più tardi viene espulso Bombagi per una gomitata diretta su Mauri. L’Akragas fa sua una partita nervosa, con numerosi ammoniti da entrambe le parti e due espulsioni. I biancazzurri fanno ancora un passo avanti verso la salvezza, distante adesso tre punti. Per gli etnei la zona salvezza è invece ancora lontana, la cura Moriero non sembra aver dato gli effetti sperati.
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