La violenza in mostra

Maria Grazia Barbagallo, tra gli artisti che hanno devoluto alcune opere per il progetto “Fragile”, ci racconta la propria opera, “Rosso di donna” (la prima foto in basso). L’opera, il cui ricavato andrà all’Associazione Penelope, è in vendita a circa 600 €.

  

Puoi raccontarci il significato della tua opera?

La società ci impone canoni estetici esasperati. Il mio intento pittorico è quello di svelare un corpo che non rappresenti parti anatomiche; c’è una sorta di stato d’animo femminile dietro il sipario stratificato del colore, proprio a sottolineare l’importanza dell’anima che si cela dietro ogni corpo. La bellezza è un dono e cambia con il tempo; oggi molte donne per somigliare a questi canoni stravolgono la loro morfologia, si violentano con delle operazioni chirurgiche solo per andare a rincorrere uno stereotipo. Quando invece non si rendono conto che l’unico vero dono che hanno è quello della creazione. Noi artisti, avendo in comune con le donne la capacità del creare, ci siamo sentiti in dovere di donare un’opera. Spero anzi che queste manifestazioni diventino itineranti nel tempo e nello spazio. Bisogna essere solidali con le donne vittime di violenza. Ricordiamoci che tutti siamo figli di una donna.

 

Nella tua opera c’è un forte simbolismo dei colori…

Il bianco è il colore che rappresenta la purezza, che raccoglie tutti i colori in sé. La donna è di conseguenza l’universalità della vita contenuta in un corpo. Il nero è il colore del lutto e di tutte le problematiche che affliggono il sesso femminile. Il rosso è il colore che accompagna la donna dal momento in cui “cambia”. Quindi la donna vive di continuo dei cambiamenti, fisici, psicologici, morali. Proprio per questo ha bisogno di essere ancor più accolta e coccolata.

 

Sotto i seni della donna rappresentata ci sono alcune pennellate nere orizzontali che sembrano le dita di qualcuno che da dietro afferra con forza il corpo femminile…

Penso che ogni donna abbia bisogno di essere sorretta. Può essere un uomo. Come può essere tutta la società.

 

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