«Per noi sono cittadini come tutti gli altri. Ma è chiaro che potrebbe rivelarsi un segnale importante, un tentativo di avvicinamento». Il commento arriva dall’interno degli ambienti investigativi della provincia di Trapani e fa riferimento alla decisione della sorella del boss latitante Matteo Messina Denaro, Rosalia, di denunciare un furto subito due notti fa.
La donna ha telefonato ai carabinieri di Castelvetrano, ieri mattina, raccontando di aver trovato la casa sottosopra la casa di villeggiatura in contrada Strasatto. Al momento disabitata, l’abitazione è intestata al figlio, Francesco Guttadauro, nipote del capo di Cosa nostra e di Giuseppe Guttadauro, ritenuto capomafia del rione di Brancaccio, a Palermo.
I ladri hanno portato via suppellettili e cavi di rame. Tuttavia, la particolarità della situazione ha dato il la a riflessioni che vanno oltre l’episodio di piccola criminalità. C’è chi si chiede se dietro il furto possa esserci un messaggio nei confronti di Messina Denaro, un modo per fargli capire che la sua leadership all’interno di Cosa nostra non è più riconosciuta.
Al momento, però, dagli inquirenti trapela la volontà di rimanere cauti. «È indubbiamente qualcosa di strano, ma per adesso bisogna attenersi a ciò che si sa, i fatti parlano di un furto», continuano. Sulle voci di un accatastamento dei mobili al centro della stanza, non ci si sbilancia. «Chi è entrato in casa ha rovistato nei mobili e potrebbe essere per questo che l’interno dell’abitazione è stato ritrovato messo a soqquadro», concludono gli investigatori.
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