La Sicilia si salva solo cambiando politica. Basta con i millantatori!

I COSTRUTTORI DI CARRIERE PERSONALISSIME HANNO PRESO IL SOPRAVVENTO SUL BENE COMUNE. E LA REGIONE E’ ORMAI AL CAPOLINEA!

di Paolo Luparello

Sono il primo a dire che la Regione così come è non funziona e non serve ai bisogni dei siciliani. Ben vengano le idee di chi immagina una Regione diversa. Diversa nei compiti, nella struttura, nella modalità di funzionamento.

Si costituisca una commissione di alto profilo con consulenti di chiara fama e di certa professionalità e gli si dia l’incarico di disegnare la nuova Regione.

Si valutino le dotazioni organiche necessarie, si avviino i percorsi formativi necessari, si mandino in pensione coloro che non sono più utili alla causa, sia reclutata un po’ di nuova linfa … giovani diplomati e laureati desiderosi di fare il bene della propria terra … e nel giro di 3-4 anni si riparta con una nuova Regione.

Questo ci si aspetterebbe da un Governo, non necessariamente rivoluzionario ma dotato di buon senso, che comprende quali sono i problemi e che si fa aiutare nel trovare le soluzioni.

E invece no!

Abbiamo a che fare con Governi e politicanti che al di là del “facite ammuina” non sanno fare. Interessati soltanto ad arruolare sotto i propri stendardi quanti più mercenari possibili … in barba a ogni amor proprio e a giuramento su Costituzione o Statuto che sia.

E’ sempre la stessa storia. Si tenta di giocare sempre la stessa partita. Ai precari si fa vedere il barlume di una stabilizzazione. Ai lavoratori stabili si lascia dubitare che il destino sia da precario. E tutti a correre a cercarsi un protettore.

Ma lo sapete che vi dico? Andate pure a ffan…!

Non vi ho cercato ieri e non vi ho cercato oggi e verosimilmente non vi cercherò domani.

Fate pure i vostri giochi e fate di questa Regione quello che volete … purtroppo nessuno si accorgerà di niente!

La nostra generazione è stata condannata e nessuno è disposto ad ascoltare. Quando anche chi ti dovrebbe difendere non lo fa e chi dovrebbe sapere come stanno le cose dimostra di non saperlo che cosa ci resta da fare?

Arrendersi? Lasciarsi andare allo sconforto e alla disperazione?

No.

Quello che stiamo vivendo è il frutto della malapolitica. Si è lasciato che i professionisti della politica e i costruttori di carriere personalissime prendessero il sopravvento sul bene comune e sull’interesse di tutti.

L’unica strada possibile è cambiare questa politica … dobbiamo adoperarci affinché soltanto persone perbene possano arrivare al governo della cosa pubblica.

Torniamo al dialogo e all’ascolto.

Basta con i chiacchieroni e con i millantatori!

Basta con i narcisi e con i depositari unici del verbo!

Basta con i professionisti dell’anti-qualcosa!

 

Redazione

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