La sfida di un team di artigiani under 35 tornati in Sicilia «Pelletteria da Acireale al mercato del lusso nel mondo»

Di valigie per lasciare la Sicilia se ne riempiono ancora tante. C’è però chi non fa il biglietto solo per le vacanze di Natale o le ferie estive, ma decide di tornare nell’Isola per restare. Perché vive «il concetto di casa come il luogo in cui si è nati» e vuole che siano «il barocco di Acireale, il sole sulle Chiazzette e i colori dell’Etna a ispirare il proprio lavoro». Così la pensa Rosario, che preferisce usare solo il suo nome perché «alla base di tutto c’è il team». Cioè i ragazzi di Le Panier bags, un gruppo di amici che nel 2014 ha creato, nel centro storico della città dei cento campanili, un laboratorio artigianale di pelletteria dove si progettano e sviluppano accessori e borse da donna e da uomo per marchi del mercato del lusso. 

«Il nostro territorio era ricco di concerie – racconta Rosario, quarant’anni e una laurea in lettere classiche all’universitá di Catania.  -, ma quando il mercato è cambiato molti siciliani non sono riusciti a tenere il passo, così molte botteghe hanno chiuso». L’idea dei sei fondatori, dopo diverse esperienze in Veneto tra master e stage in azienda, era quella di fondere artigianalitá e innovazione per potere affrontare le sfide del mercato globale. Così oggi quel laboratorio è un’azienda con diciannove dipendenti con un’età media di 34 anni, committenti italiani, europei ed extraeuropei e i marchi sono quelli dell’industria del lusso, come Bottega Veneta e Brunello Cucinelli

«All’inizio non è stato semplice – continua Rosario, progettista all’interno dell’azienda -, il primo ostacolo è quello culturale. Devi fare capire ai clienti che le distanze fisiche che ci sono possono essere superate. I nostri competitor in Veneto, Toscana o Lombardia in due ore con un treno veloce possono presentare un prototipo al committente. Da Roma un modello arriva a New York in 24 ore. Per noi invece ce ne vogliono 48 di ore e solo per far arrivare un pacco nella Capitale». Quindi che si fa? «Mi è capitato di prendere un volo per Londra per consegnare un lavoro, non importa se sul momento ci rimettiamo economicamente. È un investimento che serve per dimostrare al cliente che sei affidabile».

Il prossimo obiettivo del gruppo acese è quello di creare in Sicilia una rete di aziende che possa dare vita a un vero e proprio polo del lusso. «Siamo pronti ad affiancare quei giovani che vogliono imparare un mestiere e che intendono mettersi in gioco – conclude Rosario -. Così come siamo pronti a faresquadra con quelle piccole realtà che da un progetto come questo potrebbero trarre nuova linfa».

Flavia Musumeci

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