La Regione sbaglia un decreto e blocca tutti gli appalti e i lavori del settore fotovoltaico!

L’INTENTO POTEVA ANCHE ESSERE GIUSTO: AGGIORNARE I PREZZI DEL SETTORE. MA IL METODO SEGUITO ‘ STATO “DEVASTANTE”, DENUNCIA IL FACILITATORE DEL TAVOLO PER LE IMPRESE DI CATANIA, GIUSEPPE URSINO. CHE E’ ANCHE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DEL GRUPPO IPPO ENERGY IL CUI BLOG HA METTE A NUDO IL PRESSAPPOCHISMO DELL’AMMINISTRAZIONE REGIONALE. UNA NOTA DELL’ASSESSORATO ALLE INFRASTRUTTURE ‘AUTODENUNCIA’ L’ERRORE COMMESSO

La notizia l’ha lanciata il blog di Ippo Energy, società che opera nel campo delle energie alternative. Già nelle prime righe si dice tutto: “Ennesima porcata contro il settore del fotovoltaico: gare in corso annullate con un colpo di mano dell’assessorato alle Infrastrutture della Regione siciliana”.

L’articolo di approfondimento porta la firma di Maria Materia e Mario Francese. (http://www.ippoenergy.eu/it/blog/457-fotovoltaico-in-sicilia-gare-in-corso-annullate)

“Bloccate tutte le gare relative alla realizzazione degli impianti fotovoltaici nelle scuole siciliane – si legge nell’approfondimento del blog -. Ebbene sì, un settore che non naviga nell’oro viene completamente affossato e senza preavviso. Ci si chiede come tutto ciò sia possibile”.

Già, com’è possibile? Com’è possibile che il Governo regionale di Rosario Crocetta, invece di sostenere le imprese siciliane, le affossa?

“Quanto successo in questi giorni – leggiamo sempre nel blog di Ippo Enery – rasenta la follia burocratica con danni incalcolabili. In un momento in cui non si parla d’altro che di incapacità cronica di utilizzare i fondi europei, l’assessorato Infrastrutture della Regione siciliana se ne esce con un capolavoro degno del teatro dell’assurdo, con un decreto regionale del 16 giugno pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione l’11 luglio. In questo decreto si stabilisce che:

“Per le motivazioni riportate in premessa, nelle more dell’aggiornamento del prezziario unico regionale per i lavori pubblici… e fino a nuove disposizioni… gli enti di cui all’art. 2 della legge regionale 12 luglio 2011 n,2 , per la realizzazione dei lavori di loro competenza non potranno applicare i prezzi di cui al capitolo 24.4 ‘Impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica’ del vigente prezziario regionale… Conseguentemente per i progetti di impianti fotovoltaici i relativi prezzi saranno desunti con apposite analisi predisposte dai progettisti dei suddetti enti previa indagine di mercato”.

“La ratio dell’intervento, sebbene strana, è comprensibile, la sua applicazione è però devastante!”, leggiamo sempre nel blog di Ippo Energy.

La ratio nasce da una battaglia politica condotta nelle scorse settimane dal gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars, che ha denunciato l’utilizzazione, in Sicilia, di un prezziario non aggiornato con prezzi maggiorati.

Con molta probabilità, il Governo regionale, forse per ingraziarsi i grillini, ha deciso di aggiornare il prezziario. Ma lo sta facendo in modo maldestro, provocando danni economici e d’immagine enormi.

La direttiva è ‘politica’ – ed è dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Nico Torrisi – ma la sua applicazione, come si legge nel blog di Ippo Enery, “è devastante”.

“Infatti – prosegue l’approfondimento di Ippo Energy – nel decreto non si parla di data di entrata in vigore, non si dice esplicitamente: ‘da oggi non potranno applicare’, si dice solo ‘non potranno applicare’! Questo significa che tutti i progetti (da realizzare, da approvare, già approvati, sui quali sono i bandi di gara sono in corso, etc.,..) devono essere ricalcolati e ricominciare l’iter daccapo”.

“L’immediata conseguenza di questo decreto – si sottolinea nel blog Ippo Energy – è IL BLOCCO di tutte le gare relative alla realizzazione di impianti fotovoltaici in Sicilia a valere su fondi pubblici, in particolar modo quelle destinate alle scuole, in attesa che vengano ricalcolati i criteri di prezzo. Quindi progetti già validati e gare aggiudicate in via provvisoria vengono annullate in autotutela”.

In pratica, un settore che non naviga nell’oro viene completamente affossato senza preavviso.

“La Regione siciliana – prosegue l’approfondimento – invece di pubblicare un nuovo prezziario che aggiorni il precedente, elimina un intero capitolo, passando la palla ai progettisti, specificando che comunque quanto fatto con il prezziario regionale è inservibile e deve essere ricalcolato. Il tutto a pochi mesi dalla chiusura dei progetti, costringendo nei fatti le scuole a perdere i finanziamenti”.

“Siamo davanti all’inaffidabilità assoluta della pubblica amministrazione regionale – dice Giuseppe Ursino (nella foto a detra), presidente del consiglio di amministrazione del gruppo Ippo Energy e facilitatore del Tavolo per le imprese di Catania -. Ci si chiede come tutto ciò sia possibile. Come fanno i dirigenti e i funzionari regionali a non accorgersi dei danni che un atto amministrativo del genere provocherà nell’economia siciliana? Lo capiscono o no che chi ha investito in Sicilia in questo settore scapperà via? Lo capiscono o no che chi aveva intenzione di investire in Sicilia nelle energie alternative adesso non lo farà più? Lo ribadisco: i danni che ha provocato l’Amministrazione regionale alla Sicilia sono incalcolabili”.

 

Durissimo il commento del blog: “Mentre il funzionario che emette il decreto riceverà il suo stipendio tranquillamente alla fine del mese, il lavoro di centinaia di persone viene buttato a mare per l’incapacità di scrivere decreti chiari e di dare soluzioni di buon senso ed attuabili”.

A quanto pare, a danno fatto, negli uffici dell’assessorato regionale alle Infrastrutture si sarebbero resi conto dei danni che stanno producendo con questo decreto. E starebbero cercando di correre ai riparti. Come? Con la seguente nota che i vertici dello stesso dipartimento alle Infrastrutture hanno indirizzato ai propri dirigenti:

“Gent.mi Dirigenti,

con riferimento alla nostra comunicazione relativa alle modifiche sul prezzario regionale per le lavorazioni afferenti al fotovoltaico, a seguito di un ulteriore approfondimento, nonché di un riscontro informale con il Nucleo di valutazione degli investimenti pubblici della Regione Sicilia, si fa presente quanto segue:

– l’annullamento della gara è previsto solo per quelle gare bandite e non aggiudicate, in via provvisoria o definitiva, pertanto differentemente da quanto comunicato con la nota precedente anche in caso di aggiudicazione provvisoria la gara non andrà annullata;

– nel caso sul progetto siano indicate alcune voci del prezzario relative al capitolo 24.4, per le quali il professionista sia certo corrispondano ai reali prezzi di mercato, il medesimo potrà trasmettere alla Stazione Appaltante apposita nota che in riferimento al Decreto Ass.to infrastrutture, precisa che tal prezzo corrisponde a quello realmente vigente sul mercato; a tale nota il RUP risponde con una conferma dell’approvazione del progetto già effettuata prima di bandire la gara lavori. Tale operazione comunque non presuppone alcuna interruzione delle operazioni di gara in corso.

Nel caso la rimodulazione del progetto richieda la riapertura della piattaforma per consentire le variazioni apportate, fatene richiesta a sicilia.asse2@ponistruzione.it precisando che trattasi di modifiche determinate dalla presenza di un impianto fotovoltaico”.

Domanda: queste riflessioni logiche non dovrebbero precedere la scrittura e l’emanazione di un decreto regionale?

Come potete leggere, i burocrati, di fatto, ammettono di avere sbagliato. E ammettono che non tutte le gare andavano bloccate. E ammettono, persino, che certi prezzi – che hanno determinato il blocco dei lavori ‘a prescindere’ – potrebbero essere giusti! Una totale follia amministrativa!

La responsabilità dell’Amministrazione – responsabilità ‘politica’ dell’assessore regionale Nico Torrisi e responsabilità amministrativa dei dirigenti e dei funzionari del dipartimento Infrastrutture – sono gravissime.

Il decreto è del 16 giugno. Ed è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’11 luglio. Assessore, dirigenti e funzionari hanno avuto oltre 20 giorni di tempo per verificare gli effetti che lo stesso decreto avrebbe provocato sull’economia siciliana e, in particolare, nel settore delle energie alternative. Ma non l’hanno fatto.

La dimostrazione che hanno sbagliato sta nella nota dei vertici dello stesso dipartimento che, di fatto, prova a ‘sanare’ gli errori commessi. Incredibile!

Tutto questo in una Regione dove i fondi europei – con riferimento soprattutto a Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) – rimangono nei cassetti. E dove la spesa delle risorse dello stesso Fesr impiegate nelle energie alternative viene bloccata da un errore dell’Amministrazione regionale!

Per non parlare dei danni d’immagine causata alla Sicilia. Qualcuno pagherà per tale errore?

Nota a margine

Ma in quali mani è finita la Sicilia? Siamo o no amministrati da un gruppo di dilettanti allo sbaraglio?

Redazione

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