La purificazione dell’acqua in un videogioco Scienza e comunicazione in Nanergame

Conciliare scienza e una diversa maniera di comunicare le sue innovazioni. E’ l’idea alla base di Nanergame, un concorso rivolto agli studenti dell’Università di Catania e dell’Accademia delle belle arti etnea che dovranno realizzare un videogioco che abbia come tema nanotecnologie e purificazione dell’acqua. Quanto portato avanti dal progetto Europeo Water del Cnr-Catania che si pone l’obiettivo di sviluppare nuove applicazioni delle nanotecnologie per permettere a tutti di poter avere accesso ad acqua potabile in ogni angolo del mondo. Compito dei ricercatori è attrarre nuovi fondi e aziende interessate a impiegarsi nel campo, ma anche coinvolgere i più giovani. Quindi comunicare efficacemente quello che sembra un messaggio a dir poco complesso diventa fondamentale.

Attraverso la collaborazione con E-Ludo Lab, startup di San Giovanni La Punta che si occupa di sviluppo software e soprattutto videogames, gli studenti dovranno sviluppare in due mesi un videogioco che mostri come si applicano le nuove tecnologie alla purificazione dell’oro blu. «Si può pensare al sistema della purificazione dell’acqua – si legge nel bando – come una black-box, nella quale in ingresso vi è acqua contaminata e in uscita si ha acqua pulita decontaminata, grazie ad un sistema di purificazione in cui attivamente, nel caso in questione, operano opportune nanotecnologie impiegate per la filtrazione-trattamento dell’acqua». Tradurre il tutto in una grafica accattivante e in una dinamica di gioco funzionale sarà l’obiettivo dei partecipanti.

Termine delle iscrizioni è il 30 aprile, i progetti dovranno essere completati entro il 28 giugno data in cui verranno proclamati anche i vincitori. Gli studenti – non vi sono vincoli di età – possono partecipare anche in squadra e hanno la possibilità di vincere prodotti Apple per cinquemila euro. A giudicarli una commissione di cinque membri, due dei quali del Cnr.

[Foto di Pikolon-]