La presentazione del gruppo di Italia Viva all’Ars «Ai nuovi chiediamo idee, non da dove vengono»

Prima uscita ufficiale di Italia Viva in Sicilia. A fare le veci del padrone di casa è il neo capogruppo di Sicilia Futura-Italia Viva, Nicola D’Agostino, che apre le danze della presentazione del gruppo parlamentare all’Ars. Quattro deputati, tra cui i due ex Sicilia Futura, D’Agostino ed Edy Tamajo, e due ex Pd, Luca Sammartino e Giovanni Cafeo. Al loro fianco, il coordinatore nazionale di Italia Viva, Ettore Rosato, e la senatrice Valeria Sudano. In platea, tra gli altri, l’ex coordinatore regionale di Sicilia Futura, Beppe Picciolo, ma anche l’assessore comunale del capoluogo Leopoldo Piampiano e alcuni consiglieri comunali a Sala delle Lapidi.

«La nostra – precisa D’Agostino – non è un’operazione di palazzo, non è un’operazione di potere, non è soltanto la sintesi di più deputati. Italia Viva è un progetto che parte dalla base, dal riconoscimento dei diritti, in opposizione al governo regionale, che vediamo in estrema confusione e che si appiglia all’abolizione del voto segreto usandola come foglia di fico. Noi pensiamo che il parlamento non possa essere privato delle sue prerogative, il voto segreto c’è perché difende la libertà dei deputati. Abolendo il voto segreto si costringerebbe chi sta in maggioranza a votare disegni di legge che non condivide. L’unica via resta quella del ritorno in Commissione».

Stamattina si parla solo di contenuti, nessun riferimento a eventuali progetti a lungo termine, anche se l’obiettivo sarebbe quello di puntare alla presidenza della Regione nel 2022 con la candidatura di Sammartino. «Quella dell’adesione a Italia Viva è stata una scelta ragionata – aggiunge Edy Tamajo – coinvolgendo tanti amministratori locali ed esponenti della società civile. A molta gente piace questo percorso che stiamo intraprendendo, che ha una prospettiva nazionale e non è un semplice contenitore per essere rieletti. La nostra azione politica partirà dai temi del Sud, dallo sviluppo che non deve passare dai finanziamenti a pioggia ma da iniziative politiche che abbiano prospettiva. E tutto questo non può non passare dalla continuità territoriale, rispetto alla quale bisogna intervenire subito».

«Voglio sottolineare – aggiunge Giovanni Cafeo – che noi oggi accettiamo una sfida che non è solo nazionale ma anche regionale. Soprattutto qui in Sicilia la parola più usata è sopravvivenza: la maggior parte delle scelte operate dalla classe politica è legata alla propria sopravvivenza. Quella di oggi, per quanto ci riguarda, è invece una scelta di coraggio, di visione, di servizio, perché non si può continuare a galleggiare. Da oggi parte un lavoro duro di lungo periodo e siamo ben lieti di mettere a disposizione il nostro mandato per il un progetto più grande. A chi vorrà avvicinarsi non chiederemo da dove viene, ma quali idee porta. Sono stato nel Partito Democratico sin dalla sua nascita, eppure sono sempre stato percepito come corpo estraneo».

Sammartino prende la parola per lanciare l’iniziativa di sabato 16 a Catania, dove interverranno tra gli altri Rosato, la ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova e Matteo Renzi: «Quella sarà la sede in cui lanceremo la struttura regionale del partito, in un percorso che vuole pensare alle soluzioni dei temi in maniera collegiale, in antitesi rispetto a una politica spesso incapace di dare risposte. Lanceremo proposte anche al governo regionale, per fare sì che se dall’altra parte non arrivano soluzioni, magari possono arrivare dall’opposizione».

Miriam Di Peri

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