Con molta probabilità, quando stamattina il numero uno del Pdl, Angelino Alfano, ha letto i giornali, il colpo deve essere stato brutto. Da Silvio Berlusconi in persona, infatti, gli è arrivata un’altra tegola in testa. L’ennesima. A la Repubblica il Cavaliere ha dichiarato a proposito della leadership del suo partito: “Io non sono più spendibile, non ho alcuna intenzione di ricandidarmi: l’altro giorno sono stato a Monza e mi sono stancato, stufato. Ma se le cose stanno così non posso nemmeno candidare Angelino alla leadership della coalizione”.
La situazione, per Angelino Alfano, si complica. E potrebbe diventare problematica se le cose si dovessero mette male alle elezioni comunale di Palermo e di Agrigento. In entrambe le competizioni, è noto, Angelino ha messo la faccia.
A Palermo ha candidato Massimo Costa. Una candidatura che Alfano si è caricato insieme con il presidente dell’Ars, Francesco Cascio, con l’Udc di Giampiero D’Alia e con Grande Sud di Ganfranco Miccichè. Se Palermo dovesse andare male per l’ex ministro della Giustizia sarebbe un disastro politico.
Idem ad Agrigento, che poi è la città che ha dato i natali ad Alfano. Qui il coordinatore nazionale del Pdl ha candidato a sindaco Salvatore Pennica, un avvocato molto apprezzato.Che Angelino spera venga anche votato. Anche in questo caso, solita musica: se dovesse andare male Alfano passerebbe come il segretario che ha perso ‘in casa’.
Insomma, per Angelino il pomeriggio che si approssima sarà molto lungo, se è vero che, entro stasera, almeno per ciò che riguarda i sindaci, si dovrebbero conoscere i nomi di ‘morti e feriti’, cioè dei nuovi primii, compresi quelli di Palermo e Agrigento – Vedremo come finirà.
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