NON POSSIAMO CHE PORGERE I COMPLIMENTI VIVISSIMI ALLASSESSORE REGIONALE ALLA SALUTE, LUCIA BORSELLINO, PER LO SPLENDIDO ATTO AMMINISTRATIVO CHE E’ UN ESEMPIO DI RIGOROSO RISPETTO DELLE NORME…
Un faldo dautore. Anzi di più autori, quello confezionato dalla Giunta regionale siciliana il 28 Agosto 2013, con la proposta di nomina del dottor Vincenzo Di Marco Lo Presti a Direttore Generale dellIstituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia A. Mirri.
E un falso se risponde al vero la motivazione data dalla Giunta, su input dellassessore alla Salute, Lucia Borsellino, secondo la quale il nominato è stato scelto in quanto il più titolato tra i dirigenti veterinari dello stesso Istituto, del quale il Di Marco è dipendente. Non vi sono dubbi invece sullillegalità della nomina. (a sinistra, metafora dell’applicazione delle leggi amministrative in Sicilia al tempo di Rosario Crocetta a del senatore Giuseppe Lumia: foto tratta da ilfattonisseno.it)
Ma nel tempo di Rosario Crocetta presidente della Regione siciliana (e di Giuseppe Lumia) non stupisce più la disinvoltura nellapplicazione (meglio nella non applicazione) delle norme che presiedono i procedimenti di nomina negli Enti regionali. Alfonso Cicero docet (e Confindustria Sicilia ammuccat).
Fa specie però – ed anche amareggia – che un assessore di nome Borsellino, dopo il pasticcio delle selezioni ancora in corso per la nomina dei Direttori Generali del Servizio sanitario regionale vero e proprio concentrato di violazioni di legge), continui ad operare come se le norme non esistessero.
Lassessore Borsellino non poteva non sapere che per la nomina dei nuovi organi degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali occorre preventivamente procedere alladozione delle Leggi regionali di adeguamento secondo quanto prescritto dallart. 10 del Decreto legislativo del 28.6.2012 n. 106 e giusta art. 15 dello stesso decreto, secondo il quale gli Organi dei medesimi Istituti sono prorogati sino allinsediamento dei nuovi Organi.
Lassessore Borsellino non poteva non sapere perché è stato lo stesso ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, con propria nota prot. n. 5068 del 24.6.2013, a rammentarLe la superiore e cogente disposizione.
L’assessore Borsellino non poteva non sapere perché, addirittura, è la stessa Borsellino, con la nota assessoriale prot. n. A.I.3/55219 del 5.7.2013, a chiedere al ministro di volere effettuare ogni utile approfondimento, se del caso anche tramite consultazioni legali, ai fini di una rivisitazione della posizione assunta e si resta in attesa di cortese riscontro, onde potere fornire indicazioni definitive allIstituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia che ne ha fatto richiesta con nota n. 17474 del 27 giugno 2013.
Ma è possibile che con tanti insigni consulenti a disposizione e con un Segretario Generale della Presidenza – che per la qualità rivestita dovrebbe assurgere a vestale della legalità – si possa sbandare così paurosamente nella più elementare azione di governo? O forse è la bramosia di occupare quante più posizioni di potere possibili ad offuscare le menti?
Vero è che con questo Governo regionale niente più fa scandalo. Ma cè un limite a tutto Anche per questioni di decenza!
Come si fa a procedere alla nomina del Direttore Generale dellIstituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia – che, ricordiamolo, ha sede a palermo – proponendo un dirigente prima che venga definito lelenco dei Direttori Generali delle Aziende Sanitarie del Sistema sanitario regionale? E ciò quando lassessore Borsellino, con il proprio decreto n. 2689/12, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, IV serie speciale, n. 100, del 21.12.2012 e sulla Gazetta Ufficiale della Regione Siciliana, serie concorsi, n. 1, dell11.1.2013, ha bandito lavviso pubblico di selezione per i nominandi Direttori Generali.
In detto avviso è testualmente scritto: lelenco (quello che risulterà dalla selezione) sarà utilizzato anche per la nomina del direttore generale dellIstituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia A. Mirri.
Con lillegale nomina, lassessore ha smentito non solo se stessa per gli atti difformemente prima consumati, ma soprattutto ha smentito la Commissione dalla medesima istituita per la selezione.
Secondo le valutazioni di detta Commissione, infatti, il Dottor Vincenzo Di Marco Lo Presti non è stato individuato tra i 119 dirigenti più titolati per curriculum. Diversamente da un altro dirigente dellIstituto, il Dott. Santo Caracappa, appunto individuato tra i 119.
Allora quale è il titolo preferenziale che può vantare il nominato Dottor Vincenzo Di Marco Lo Presti? E lappartenenza politica ed il noto legame con qualche pezzo grosso della politica, magari senatore, visto che i senatori, di questi tempi, in Sicilia, fanno tendenza?
Se così è non ci scandalizziamo. Ma con il coraggio della verità dobbiamo dire che, per le ragioni dellappartenenza e del legame politico, oggi, in Sicilia, possono eludersi norme di legge cogenti e si possono tranquillamente adottare provvedimenti amministrativi assolutamente illegittimi.
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