La Lega minaccia querela per gli insulti alla Galli. Ma il Sud attende ancora le scuse…

“La Lega Nord ha dato mandato ai propri legali di denunciare tutti coloro che stanno diffondendo via Internet, accostati al simbolo della Lega Nord, frasi deliranti mai scritte né pronunciate da alcun nostro esponente quali “i meridionali sono per me come erano gli ebrei per Hitler e vanno messi nei forni crematori”. Essendo già risaliti ad alcuni degli autori di queste squallide falsificazioni, annunciamo fin da oggi che chiederemo risarcimenti per centinaia di migliaia di euro, che verranno poi devoluti in beneficenza”.

Così Matteo Salvini, segretario nazionale della Lega Lombarda. Che reagisce come un leoncino per difendere una sua adepta. Ammirevole, ma fino ad un certo punto. Il caso, ve lo ricordere (lo potete leggere qui) è quello della Donatella Galli, consigliera della Provincia di Monza,che commentando su Facebook una foto che ritraeva l’Italia senza il Mezzogiorno, ha scritto: “Forza Etna, forza Vesuvio, forza Marsili”.

Prima di cancellare la frase, ha avuto il tempo di collezionare una serie variopinta di reazioni stizzite da parte di una marea di meridionali. Compresa quella del musicista Roy Paci. 

Ad ogni azione segue una reazione. Cosa si aspettava Salvini? I complimenti da gente a cui era stato  augurato un disastro vulcanico?

Poi, certo, gli animi si sono esacerbati. E su Facebbok sono cominciate a circolare foto della signora con scritte pesanti. Come mai? Se lo è chiesto Salvini?

Forse perché un intero popolo offeso non ha neanche ricevuto le scuse dai vertici del partito in cui milita la consigliera esagitata? 

E se tutto il Sud decidesse di quererala? I proventi si potrebbero devolvere al risarcimento dei meridionali massacrati dall’Unità d’Italia e dagli insulti razzisti di chi, probabilmente, la vera storia risorgimentale, non la conosce.

Una ignoranza che porta spesso i leghisti a confondere ‘il nemico’. Che in teoria, esattamente come per i meridionali, dovrebbe essere il centralismo romano e non una parte d’Italia, il Sud, che ha pagato molto più degli altri una Unità imposta con la forza e la violenza.

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