La grande rivoluzione… in rosa

La donna: sesso debole, un semplice strumento che provoca piacere alla vista. Vecchi cliché. Perché le donne si stanno facendo spazio ovunque. Anche nello sport. I colleghi maschi hanno delle rivali che si sanno contraddistinguere per la loro classe. L’ultima tra le grandi campionesse dello sport è Carolina Kostner: pattina dall’età di 4 anni e diventa famosa a soli 16 anni quando vince il bronzo ai Mondiali juniores. E un mese fa ha conquistato gli Europei di Varsavia. Il successo sportivo è però un vizio di famiglia, infatti Carolina è la cugina di Isolde Kostner. Una grande sciatrice che in 12 anni ha collezionato 6 medaglie d’oro e 51 podi. Ha vinto due volte la Coppa del Mondo di discesa libera. Ma non solo nel mondo dello sci e del pattinaggio si contraddistinguono le donne.

 

Anche nel calcio ormai non sono da meno…infatti non solo c’è un Milan che ha sede in via Turati in cui giocano Kakà, Gilardino e soci, ma esiste anche un Milan che ha sede in via Foppa ma stavolta a giocare sono tutte donne! Perfino il mitico album delle figurine Panini dedica un suo piccolo spazio al calcio femminile. Neanche la pallavolo rimane immune dai trionfi femminili e atlete come Maurizia Cacciatori non sono solo che uno dei tanti esempi da citare.

 

Ma non finisce qui. Anche nel campo del giornalismo sportivo sono emerse delle figure femminili di spicco che si caratterizzano per professionalità e stile. Lucia Blini, Irma D’Alessandro, Monica Vanali, Ilaria D’Amico: sicuramente sono tutte dotate di un certo fascino, ma hanno anche quell’eleganza e quel tocco in più che le rende tremendamente brave nel loro mestiere.

 

La “grande rivoluzione” che porta una donna al comando di un programma televisivo avviene durante i Mondiali del 1990: in questa occasione nasce su Telemontecarlo (divenuta oggi LA7) Galagol, poi Goleada, condotto da Alba Parietti. Per la prima volta una showgirl che dichiara addirittura di non sapere niente di sport conduce un programma sul calcio. La sua presenza attirava il pubblico maschile ma invitava anche le donne a unirsi al rito domenicale pur non essendo appassionati.

Con grande impegno, le donne sono riuscite a introdursi in un ambiente che si poteva considerare prevalentemente maschile. Inoltre, hanno anche guadagnato la stima e la fiducia del pubblico femminile che si identifica in loro e ciò le rende ancora più amate e ben volute. Chissà se qualcuno avrebbe sospettato che sarebbe accaduto qualcosa di simile! E chissà magari se c’è qualche collega maschio che trema alla vista di queste donne forti e di successo o rode d’invidia! Nessuno potrà mai dire se e quali altri sviluppi avrà questa rivoluzione. Però nessuno potrà mai negare che le donne hanno avuto la capacità di imporsi  guadagnandosi il loro meritato posto d’onore nel mondo dello sport.

Cristina Scevola

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