La grande fiera delle elezioni comunali in Sicilia

Sono 142 i Comuni siciliani chiamati al voto il 9 e il 10 giugno prossimi. Dire che la situazione è confusa è poco. Di fatto, molte amministrazioni vanno al rinnovo di Sindaco e Consigli comunali in uno scenario di dissesto finanziario non dichiarato.

A fronte del taglio al fondo per le Autonomia locali operato dalla Regione, che l’assessore all’Economia, Luca Bianchi, dice essere dell’8 per cento, molti Comuni, già tra qualche mese, non avranno i soldi per pagare gli stipendi ai dipendenti. Non parliamo di servizi sociali vero i poveri, gli anziani, i minori a rischio e, in generale, verso i bisognosi: servizi che sono ormai scomparsi.

In quest’atmosfera di fine guerra si va al voto. A fronteggiarsi ci sono il centrosinistra, che oggi, bene o male governa la Regione (o quasi), il centrodestra, varie liste civiche e la possibile sorpresa di questa tornata elettorale: le liste del Movimento 5 Stelle.

Il Movimento di Beppe Grillo sta subendo l’attacco concentrico di tutti i poteri forti del nostro Paese. Ma, a nostro avviso, in Sicilia ha i numeri per fare bene. Questo perché i 14 parlamentari grillini dell’Ars stanno lavorando molto bene e godono della stima dell’elettorato siciliano. A differenza del Governo di Rosario Crocetta che ha ridotto la Regione siciliana e, perché no?, anche i Comuni in ‘mutande’ tagliando risorse di qua e di là.

Il Governo Crocetta si è fatto scippare 800 milioni di euro dal Governo nazionale. Soldi dei siciliani che andranno ad alimentare non il risanamento del Paese, come cercano di farci credere, la le banche fallite e la finanza speculativa (basti pensare ai circa 4 miliardi di euro dell’Imu tolti dalle tasche egli italiani e ‘prestati’ al Monte dei Paschi di Siena, banca sulla quale indaga mezza magistratura italiana, visto che ne ha combinate di tutti i colori).

Non essendosi opposto allo scippo di 800 milioni di euro dalle ‘casse’ della Regione, il Governo Crocetta sta adesso facendo pagare il conto a tutti i siciliani. Non si sono salvate nemmeno le donne incinte, se è vero che lo stesso Governo regionale ha chiuso ben 28 Punti nascita mai riaperti.

Gli elettori siciliani, insomma, hanno ormai capito di che pasta è fatto il Governo Crocetta. Come ha notato ieri sera su facebook Pino Apprendi, uno dei pochi apprezzati dirigenti del Pd siciliano, il Megafono, il Movimento del presidente della Regione Crocetta, ha presentato liste in tanti Comuni, in molti casi in contrapposizione al Pd.

“Dicono di amare il Pd e poi gli presentano le liste contro: ipocriti!”, ha commentato Apprendi. In realtà, Pd e Megafono, checché ne dica il nostro amico Appendi, sono praticamente la stessa cosa. Il Megafono, infatti, punta a raccogliere i voti dell’elettorato che non vuole più votare per il Pd siciliano. Il Megafono, insomma, è un’invenzione del Senatore Giuseppe Lumia che prova, così, a contenere la probabile sconfitta del Pd, drenando i voti di chi vorrebbe orientarsi verso il Movimento 5 Stelle.

Questa operazione parzialmente riuscita alle ultime elezioni politiche. Ma non avrà vita facile alle elezioni comunali, sia perché in questa competizione giocano molto i fattori locali, sia perché è ormai noto a tutti i siciliani che il Governo Crocetta è un grande bluff.

Il centrodestra siciliano si presenta riunificato. E questo potrebbe essere un problema per il centrosinistra. Perché quando il centrodestra dell’Isola è unito gli elettori siciliani, tradizionalmente moderati, lo premiano. Questo succede alle elezioni politiche, alle regionali e, in parte anche alle elezioni i comunali.

Il vantaggio del centrodestra siciliano è dato dal fatto che due personaggi politici che negli ultimi cinque anni hanno lavorato per distruggerlo, Raffaele Lombardo e Gianfranco Miccichè, non contano praticamente più niente. Sono rientrati nella coalizione ma con ruoli insignificanti. E quindi non dovrebbero provocare altri danni.

Per la cronaca, va anche considerato l’eventuale ballottaggio, che interesserebbe 39 Comuni con popolazione superiore a 15 mila abitanti. In questi Comuni viene applicato il sistema elettorale a doppio turno che, se le condizioni lo richiederanno, si terrà il 23 e 24 giugno.

Quattro i capoluoghi di provincia chiamati al voto: Catania, Messina, Siracusa e Ragusa.

PALERMO – Niente voto a Polizzi Generosa, sulle Madonie, Comune sciolto per mafia. Campofelice di Roccella sarebbe dovuta andare al voto nel 2015. Ma il Sindaco si è dimesso nel marzo scorso e quindi i cittadini si recheranno alle urne. A Partinico, alle elezioni per il Consiglio comunale, si contano 700 candidati.

A Marineo il Sindaco uscente, Franco Ribaudo (Pd) è stato eletto alla Camera dei deputati e non si ricandiderà.

CATANIA – All’ombra dell’Etna, in una città con i bilanci ancora disastrati, si contano 6 candidati a Sindaco. In questa città l’unica speranza di cambiamento è legata al Movimento 5 Stelle. Centrodestra e centrosinistra, infatti, per l’occasione, hanno messo su una sfida da Prima Repubblica. Il centrodestra, per l’occasione riunificato, ripropone il Sindaco uscente, Raffaele Stancanelli, mentre il centrosinistra ripropone, per la settima o ottava volta, Enzo Bianco, già Sindaco della città Etnea negli anni ’80 e negli anni ’90.

Insomma, il ‘rinnovamento’ della politica…

Attorno a Stancanelli c’è, lo ribadiamo, un centrodestra unito. Persino l’Mpa di Raffale Lombardo, per quel poco che ormai conta, sosterrà il Sindaco uscente con il simbolo “Grande Catania”. Stancanelli è sostenuto anche dal Pdl di Pino Firrarello e Giuseppe Castiglione e da La Destra di Nello Musumeci.

Con il Sindaco uscente avrebbe dovuto essere anche Lino Leanza con il suo nuovo Movimento “Articolo 4”. L’accordo, una settimana fa, era già ‘chiuso’. Ma all’ultimo momento Enzo Bianco ha tirato dalla propria parte la potente famiglia ex democristiana dei Sudano. Così Leanza, già un po’ indebolito (alle ultime elezioni politiche l’ex assessore regionale non ha ottenuto i risultati sperati: ma al Comune potrebbe cambiare tutto) ha cambiato cavallo ed è tornato, di fatto, a schierarsi con l’Udc che aveva abbandonato qualche mese fa. Non è tornato nell’Udc,ovviamente, ma nello schieramento del quale la stessa Udc fa parte: il centrosinistra che sostiene Bianco.

A sostenere Bianco ci dovrebbe essere tutto il vecchio della politica presunto-progressista di Catania: il Pd. L’Udc, “Articolo 4” e ‘frattaglie’ varie.

Dal ritorno al passato si è chiamata fuori Rifondazione comunista, che sostiene invece il leader del Movimento studentesco Matteo Iannitti. Italia dei Valori sostiene il docente universitario Maurizio Caserta, esponente di una civica. Il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo ha optato èer la precaria della scuola, Lidia Adorno.

MESSINA – Se a Catania i bilanci del Comune sono disastrati, a Messina sono un delirio. Nella Città dello Stretto, che per essere governata in modo ‘cristiano’ ha dovuto aspettare un magistrato (Luigi Croce, il commissario che i messinesi rimpiangeranno) sono sette i candidati alla poltrona di Sindaco. Uno di loro, Angelo Villari, è in forse. Motvo: avrebbe presentato la propria lista due minuti dopo mezzogiorno di ieri, termine ultimo previsto dalla legge.

I candidati più forti sembrano Enzo Garofano, sostenuto dal Pdl e da cinque liste, e Felice Calabrò, centrosinistra, sostenuto da otto liste. Calabrò è vicino all’asse Francantonio Genovese-Gianpiero D’Alia.

Sia il centrodestra, sia il centrosinistra debbono fare i conti con le ‘faide’ interne. Nel centrodestra Giuseppe Buzzanca e Mimmo Nania, ormai ex Pdl che lavorano alla rinascita di An, sostengono Gianfranco Scoglio per il movimento “Nuova Alleanza”. Nel centrosinistra serpeggia il terrore per la credibilità crescente che riscuote tra a gente Renato Accoranti, espressione della lista civica cambiamo “Messina dal basso”. Un’eventuale vittoria di Accoranti segnerebbe il tramonti di Genovese e del Ministro D’Alia.

I grillini schierano Maria Cristina Saja e sono la classica incognita di questa tornata elettorale. Della partita sono anche Alessandro Tinaglia del movimento Reset e il già citato Angelo Villari di una lista civica.

SIRACUSA – Nella Città Aretusea si contano otto candidati a Sindaco e 18 le liste per il rinnovo del Consiglio comunale. Anche qui i partiti che alla Regione sostengono il Governo di Rosario Crocetta sono divisi. L’Udc, da queste parti, non è alleato del centrosinistra e, assieme al Pdl, sostiene il candidato centrista, Edy Bandiera, presidente del Consiglio comunale uscente. In suo appoggio c’è anche il Centro democratico di Pippo Gianni, sempre forte in questa provincia e ormai ‘monade impazzita’ della politica aretusea.

I centrosinistra schiera Giancarlo Garozzo, sostenuto da Pd, Sel, Lista Crocetta, Comunisti italiani e Verdi, oltre ad alcuni movimenti cittadini. Il Movimento 5 Stelle punta su Marco Ortisi: superfluo aggiungere che questa candidatura si annuncia come un terno al lotto.

Un ‘pezzo’ di centrodestra punta su Ezechia Paolo Reale, con lalista denominata “Progetto Siracusa”. In suo appoggio, il gruppo che fa capo al deputato regionale Vincenzo Vinciullo, il Cantiere popolare di Saverio Romano e altri movimenti civici sparsi. Ci riprova anche l’ex senatore Franco Greco, eterno candidato a Sindaco di Siracusa. Della partita ci sono pure l’ex assessore provinciale Gianni Briante, Santi Pane e Pucci La Torre.

RAGUSA – Nel capoluogo Ibleo si ontano sei candidati Sindaco e ben 386 candidati al Consiglio comunale. L’ex democristiano Franco Antoci ha riunificato il centrodestra e si batterà con Giovanni Cosentini, sostenuto da Pd, Udc e da tre liste civiche che fanno capo al Megafono e al movimento Territorio dell’ex Sindaco, oggi parlamentare regionale, Nello Dipasquale.

Questa tornata elettorale vede dalla stessa parte della barricata due avversari storici: Peppe Calabrese, segretario cittadino del Pd e Dipasquale, sempre in contrapposizione negli anni passati. Non mancano le divisioni all’interno del Pd.

A Modica i candidati a Sindaco sono otto e 461 quelli per il Consiglio comunale.

ENNA – Per la prima volta, dopo decenni, la sinistra di questa provincia andrà al voto con il proprio leader ‘azzoppato’. Si tratta di Mirello Crisafulli, che il Pd non ha ricandidato alle elezioni politiche.

Che succederà? Si voterà in otto Comuni. Il più importante è quello di Piazza Armerina, dove i candidati a Sindaco sono sette. Sarà interessante capire che cosa succederà, da queste parti, nel Movimento 5 Stelle dopo che Antonio Venturino, che è nato a Piazza Armerina, ha lasciato i grillini per fondare il Movimento 6 Stelle.

 

 

 

 

 

Provincia di Palermo

Alimena, Baucina, Borgetto, Campofelice di Roccella, Campofiorito, Capaci, Casteldaccia, Castronovo di Sicilia, Cefalà Diana, Cerda, Contessa Entellina, Geraci Siculo, Giuliana, Gratteri, Lercara Friddi, Marineo, Montemaggiore Belsito, Partinico, Roccamena, Roccapalumba, Sciara, Sclafani Bagni, Torretta, Ustica, Ventimiglia di Sicilia, Vicari, Villafrati.

 

Provincia di Caltanissetta

Bompensiere, Delia, Milena, Montedoro, Riesi, Sutera.

 

Provincia di Agrigento

Alessandria della Rocca, Burgio, Calamonaci, Camastra, Castrofilippo, Cianciana, Grotte, Joppolo Giancaxio, Licata, Lucca Sicula, Menfi, Palma di Montechiaro, Ravanusa, Sambuca di Sicilia, San Giovanni Gemini, Sant’Angelo Muxaro, Santo Stefano di Quisquina.

 

Provincia di Catania

Aci Sant’Antonio, Adrano, Belpasso, Biancavilla, Camporotondo Etneo, Castel di Judica, Catania, Giarre, Grammichele, Gravina di Catania, Maletto, Mascalucia, Mineo, Piedimonte Etneo, Randazzo, Riposto, San Cono, San Gregorio di Catania, San Pietro Clarenza, Sant’Alfio, Santa Venerina, Scordia, Trecastagni, Valverde, Viagrande.

 

Provincia di Enna

Assoro, Calascibetta, Catenanuova, Cerami, Gagliano Castelferrato, Leonforte, Piazza Armerina, Troina.

 

Provincia di Messina

Alì, Alì Terme, Capizzi, Casalvecchio Siculo, Castel di Lucio, Castell’Umberto, Floresta, Fondachelli Fantina, Frazzanò, Furci Siculo, Gualtieri Sicaminò, Messina, Militello Rosmarino, Moio Alcantara, Monforte San Giorgio, Mongiuffi Melia, Montagnareale, Motta Camastra, Pace del Mela, Reitano, Roccafiorita, Roccalumera, San Filippo del Mela, San Fratello, San Teodoro, Sant’Agata di Militello, Santa Domenica Vittoria, Santa Lucia del Mela, Scaletta Zanclea, Taormina, Terme Vigliatore, Tripi, Tusa, Ucria, Valdina.

 

Provincia di Ragusa

Acate, Comiso, Modica, Ragusa.

 

Provincia di Siracusa

Buccheri, Buscemi, Carlentini, Francofonte, Palazzolo Acreide, Priolo Gargallo, Rosolini, Siracusa.

 

Provincia di Trapani

Buseto Palizzolo, Castellammare del Golfo, Custonaci, Favignana, Paceco, Pantelleria, Partanna, Poggioreale, San Vito Lo Capo, Santa Ninfa, Valderice, Vita.

 

Redazione

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