In un clima di confusione politica e istituzionale la Giunta regionale di Rosario Crocetta, ieri sera ha approvato i documenti finanziari. Via libera al disegno di legge sul Bilancio preventivo 2015 (con annessa Finanziaria), all’esercizio provvisorio per i primi quattro mesi dell’anno e sì anche al Dpef, il Documento di programmazione economica e finanziaria.
Il Governo assicura che ci sono i soldi per pagare tutte le spese dei primi quattro mesi. Ma l’assicurazione arriva da un esecutivo che avrebbe dovuto pagare le retribuzioni ai dipendenti della Formazione professionale da almeno un anno: cosa che non ha mai fatto.
Morale: per potere capire qualcosa in più – soprattutto su come è stato organizzato il Bilancio preventivo 2015 – piuttosto che leggere i comunicati stampa bisognerà leggere le carte. O magari ascoltare dal vivo l’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei, che stamattina dovrebbe tenere una conferenza stampa a Palermo.
La prima sensazione è che la Regione navighi a vista, procedendo a tentoni, senza un programma preciso. Tra l’altro, da quello che abbiamo capito, l’esercizio provvisorio per quattro mesi che l’Assemblea regionale siciliana dovrebbe approvare a tamburo battente è virtuale: per poter fronteggiare non i pagamenti, ma solo una parte dei pagamenti il Governo sarà costretto a utilizzare la disponibilità finanziaria di quattro mesi in due mesi. Ciò significa che i problemi seri di cassa cominceranno a metà marzo del prossimo anno e non a maggio.
La seconda sensazione è che il Governo stia cercando di prendere per la gola l’Ars: quello che conta, in questa fase delicatissima della politica siciliana non è l’esercizio provvisorio, che serve soltanto a prendere altri quattro mesi di tempo, ma quello che c’è scritto nel Bilancio preventivo. Bisognerà capire qual è la struttura del Bilancio 2015 immaginata dal Governo.
Presentando il 23 dicembre Bilancio e Finanziaria 2015, accompagnato dall’esercizio provvisorio per i primi 4 mesi, il Governo starebbe provando a mettere l’Assemblea regionale siciliana con le spalle al muro. Della serie: noi i documenti finanziari li abbiamo presentati, adesso sbrigatevi ad approvarli, sennò la responsabilità è vostra…
Non è detto che la manovra parlamentare del Governo riesca. Non è detto, insomma, che stamattina, in Commissione Bilancio e Finanze – dove la manovra dovrebbe arrivare a tamburo battente – non si apra il fuoco di fila delle polemiche.
Bisognerà capire, infatti, come si articola questa manovra. Solo leggendo attentamente la struttura del Bilancio preventivo del prossimo anno si potrà verificare se c’è l’intenzione politica, da parte del Governo Crocetta, di tenere in piedi le tante categorie sociali oggi a rischio, dai precari degli enti locali (e della stessa Regione) ai forestali, dai dirigenti regionali ai pensionati. Per non parlare delle società e degli enti regionali. In ballo ci sono migliaia di posti di lavoro.
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