«È una sensazione bellissima, in questo momento ci troviamo primi e siamo contentissimi. Tutto questo, comunque, dipende dal lavoro che facciamo durante la settimana». Albano Maximo Chiarastella, ala italo-argentina e capitano della Fortitudo Agrigento che sta dominando il girone ovest di serie A2, è sicuro. La vetta della classifica, arrivata dopo il successo esterno ottenuto a Trapani e la contemporanea sconfitta di Givova Scafati contro l’Acea Roma non è frutto del caso. «Noi siamo andati a Trapani solo per vincere e poi ci siamo ritrovati in testa alla classifica. Sicuramente questo non è il nostro primo obiettivo che resta quello di qualificarci in una buona posizione ai play off».
Play off che hanno portato la Fortitudo Agrigento a sfiorare la serie A lo scorso anno, quando fu sconfitta in finale dalla Manital Torino. «Ogni tanto – racconta il capitano biancazzurro a Meridionews – ne parliamo ancora con i ragazzi dell’anno scorso e non nascondo che c’è un po’ di rammarico soprattutto per aver perso gara 4 in casa. Ci credevamo, era un sogno che si stava per realizzare». Se non altro, quelle partite sono servite alla squadra per accumulare esperienza e fiducia. «Ci siamo divertiti, abbiamo guadagnato esperienza e acquisito fiducia nei nostri mezzi, sia individualmente sia come squadra. E poi, il PalaMoncada era sempre pieno».
Ogni giocatore, poi, ha chiari anche i propri traguardi personali. «L’importante – ammette Chiarastella – è che non danneggino e non vadano oltre quelli della squadra. Il mio è di poter confermare di poter giocare a questo livello». Sempre presente in campo con 35 minuti e 17 secondi di utilizzo medio e 8,4 punti realizzati a partita, il numero 12 agrigentino appare determinato. «Credo di aver dimostrato finora quello che so fare e sono contentissimo. Resto comunque consapevole che bisogna ripetersi ogni domenica e non soltanto una o due volte». «La squadra – continua l’ala della Fortitudo – è migliorata soprattutto dal punto di vista della consapevolezza e della maturità». Si tratta di qualcosa che, secondo Chiarastella, la formazione allenata da coach Ciani ha imparato a comprendere giorno dopo giorno. «Abbiamo capito che se ognuno fa il suo lavoro sul campo, possiamo fare grandissime cose. Insieme a quei giocatori che sono rimasti dopo l’anno scorso, abbiamo una stagione di esperienza in più e anche questo aiuta tantissimo, perché nei momenti di difficoltà ci capiamo subito e affrontiamo le situazioni nel migliore dei modi».
Il capitano biancazzurro ribadisce il punto di forza della Fortitudo: «La forza della squadra è la squadra stessa. Anche se sembra una banalità, noi lo siamo veramente, sotto tutti i punti di vista. Questo, comunque, non vuol dire che non esistano delle gerarchie, ma la nostra forza sta nel fatto che, se manca qualcuno, c’è un altro che può rimpiazzarlo». Una compattezza che ha consentito ad Agrigento di vincere gare importanti e finora determinanti: «Le partite migliori che abbiamo giocato – continua Chiarastella – sono state quelle in trasferta. Mi viene da pensare soprattutto a quelle contro Scafati e contro Trapani. La squadra ha saputo dare il meglio di sé quando si è fatto male Piazza che per noi è fondamentale: ognuno ha tirato fuori quel qualcosa in più che ci ha consentito di fare bene».
La prossima sfida per la Fortitudo sarà quella interna contro Paffoni Omegna, squadra che occupa attualmente la terzultima posizione di classifica. Il capitano biancazzurro, però, avvisa l’ambiente che sarà una sfida tutt’altro che facile: «Non esistono partite facili. È vero che la classifica al momento ci premia con la prima posizione e andremo ad affrontare una squadra che sta messa peggio, ma si tratta di un impegno agevole solo sulla carta. Tutti sono pronti a dare il massimo quando affrontano la capolista. Dovremo imporre il nostro gioco sin dall’inizio, così batterci sarà molto difficile». L’ultima battuta per i tifosi. «Mi auguro che continuino a venire al Palazzetto con questo entusiasmo. Quello che ho visto sabato scorso a Trapani – conclude Chiarastella – è stato bellissimo: 300 persone facevano il tifo per noi in un giorno importante come quello di Santo Stefano. Noi in campo daremo sempre il massimo per far sì che si possano divertire».
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