La formazione e le ideologie della ‘pagnotta’

E’ proprio vero, sono definitivamente cadute tutte le barriere ideologiche e politiche. Ormai i valori politici e culturali del Novecento non esistono più. Non esiste più una concezione del mondo in senso progressista o in senso reazionario e conservatore. Oggi la politica è contrassegnata dalle convenienze e dalle opportunità. Lo specchio di questa novità culturale è l’ultima versione del governo della Regione siciliana, ovvero l’ultima edizione del governo ‘tecnico’ del presidente Raffaele Lombardo, dove ex democristiani, ex comunisti ed ex fascisti si stanno ‘divorando, insieme’ i fondi per la formazione professionale messi a disposizione dall’Unione Europea.

Il terreno di verifica di questa rappresentazione post moderna della politica inclusiva di tutto e del suo contrario, insomma, è la già citata formazione professionale nell’ultima versione ‘europea’. Ovvero 286 milioni di euro del cosiddetto Avviso 20, un’incredibile spartizione di risorse finanziarie – messe a disposizione da Bruxelles – che dovrebbero servire per avvicinare i giovani al mondo del lavoro e che, di fatto, servono, nella stragrande maggioranza dei casi, ad alimentare clientele politiche e sindacali.

Colui che ne interpreta al meglio il messaggio politico ‘lombardiano’ è il professore Mario Centorrino, assessore regionale alla Formazione professsionale. Chi meglio di un intellettuale, peraltro docente di materie economiche, può fornire la copertura “culturale” ad operazioni di bassa lega affaristico-clientelare?

Intanto, la dislocazione territoriale dei finanziamenti: la provincia di Messina e, più in generale, la Sicilia orientale, dove gli onorevoli Carmelo Briguglio (Futuro e libertà) e Francantonio Genovese (Pd), nonché il sindaco della città dello Stretto, Giuseppe Buzzanca (Pdl) e lo stesso professore Mario Centorrino (area Pd) ne sono autorevole espressione. Solo per dare qualche cifra a titolo orientativo, l’Ancol, nel quale la signora Daniela D’Urso – moglie del già citato sindaco di Messina – è dirigente, ha ricevuto finanziamenti per 2,7 milioni di euro; l’Umen di Francantonio Genovese ha ricevuto finanziamenti per un milione di euro e l’Aram per 3,2 milioni di euro. Infine il Cufti di Carmelo Briguglio ha ottenuto anch’esso la quota di finanziamento spettantegli, a confermare la solidarietà dovuta ai membri della maggioranza Lombardiana.

La lista continua con i parlamentari del Pd (alcuni ‘visibili’ come il parlamentare nazionale Nino Papania), altri meno ‘visibili’, ma pur sempre presenti, come l’ex eurodeputato della Margherita, poi Pd, Luigi Cocilovo, il parlamentare nazionale, Benedetto Adragna, l’altro parlamentare nazionale, sempre del Pd, Salvatore Cardinale. Quindi ‘partecipazioni’ clientelari per l’Udc, per il Pid. Tutti a ‘tavola’, insomma, maggioranza e opposizione. Chi governa – ovviamente – arraffa di più; chi fa opposizione di meno. Ma nessuno resta ‘digiuno’.

Tutto questo unisce le parti politiche nel comune interesse per la gestione del potere e non certo per le culture delle quali ognuno proviene ed è portatore. Ormai tra ex comunisti ed ex fascisti non vi sono più differenze, ma legami solidi nella collaborazione nell’esercizio del potere e nella spartizione dei vantaggi che, appunto, l’esercizio del potere reca con sé. Lo vediamo con gli ex fascisti di Futuro e libertà che, nella formazione professionale, ‘mangiano’ insieme con gli ex comunisti del Pd e con gli ex democristiano, sempre del Pd.

Tutto ciò può sembrare squallido. Ma è così. Che vogliamo fare? Questa è la nouvelle vague della politica del Terzo millennio.

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Riccardo Gueci

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