La Finanziaria regionale 2014 è una truffa che viola le leggi di contabilità

IERI SERA ABBIAMO INIZIATO A LEGGERE I DOCUMENTI FINANZIARI APPRONTATI DAL GOVERNO CROCETTA-BIANCHI-PD. E ABBIAMO SCOPERTO COSE INCREDIBILI E INENARRABILI. PER ESEMPIO, UN’ILLEGALE ‘DOPPIA CONTABILITA’ CHE NASCONDE UN TAGLIO DEL 60% DI TUTTE LE LEGGI DI SPESA. CHE SIGNIFICA, PER ESEMPIO, LA CHIUSURA DI TUTTI I TEATRI SICILIANI SOSTENUTI DALLA REGIONE: IL MASSIMO E IL BIONDO DI PALERMO, IL BELLINI DI CATANIA E IL VITTORIO EMANUELE DI MESSINA. LE ALLUCINANTI DECURTAZIONI ALLE COMUNITA’ ALLOGGIO DI MALATI PSICHIATRICI E MINORI A RISCHIO. COMPLIMENTI AL PD SICILIANO!

Ieri sera abbiamo cominciato a sfogliare i documenti del Bilancio e della Finanziaria 2014. E abbiamo capito perché il Governo regionale di Rosario Crocetta ha impiegato quattro settimane per consegnare questi ‘numeri’ all’Ars. Facendo coincidere la consegna con le ore in cui scattava il blitz contro il clan di Messina Denaro. Accompagnando la stessa consegna con una serie di inutili dichiarazioni a effetto. Tutta questa sceneggiata per nascondere una verità: il Bilancio della Regione siciliana 2014 è falso. E’ una sommatoria informe di violazioni della legge di contabilità. E’ il goffo tentativo per nascondere ai siciliani che il Governo Letta, il prossimo anno, ci massacrerà.
Si comincia con l’articolo 4 della Finanziaria. E’ la parte che riguarda gli accantonamenti tributati per concorrere al ‘risanamento’ della finanza pubblica nazionale. Tradotto: sono i soldi che Roma vuole scippare alla Sicilia. Ebbene, si tratta di una somma che varia da 800 milioni a un miliardo-un miliardo e 200 milioni di euro che il Governo nazionale si prenderà dall’Irpef pagato dai siciliani.
Sapete cosa scrivono questi ‘scienziati’ che hanno redatto la ‘bozza’ di Bilancio regionale 2014? Portano lo scippo che lo Stato vuole attuare ai danni della Regione da quasi un miliardo e 200 milioni di euro a 547 milioni di euro.
Attenzione: questa riduzione, gli ‘scienziati’ siciliani che hanno redatto la ‘bozza’ del Bilancio regionale 2014, non la fanno d’accordo con Roma, ma con un atto unilaterale. Anzi dicono: abbiamo già sollevato un contenzioso con Roma, in attesa che si chiarisca questo contenzioso noi scriviamo che Roma ci scipperà 547 milioni di euro e non un miliardo e passa di euro.

Questa si chiama truffa contabile. O presa per il culo ai danni dei siciliani.
Tutto quello che segue – e che adesso cercheremo di illustrare per grandi linee, citando i ‘numeri’ più importanti – è la diretta conseguenza di questo imbroglio contabile che sta all’inizio di questa manovra finanziaria truffaldina.
‘Coerentemente’ con questo ipotetico contenzioso che il Governo regionale dice di avere acceso con Roma, tutto il resto del ragionamento si condensa nel seguente metodo della doppia contabilità: siccome non sappiamo quanto Roma si prenderà dal nostro Bilancio – se 547 milioni di euro o un miliardo e 200 milioni – tutti i finanziamenti che noi prevediamo di dare ai vari settori dell’Amministrazione regionale dovranno stare su due colonne: colonna A e colonna B.
Nella colonna A metteremo i finanziamenti considerando che lo Stato ci depredi solo 547 milioni di euro. Nella colonna B metteremo i finanziamenti nel caso in cui lo Stato scippi alla Sicilia da 800 milioni di euro o un miliardo e 200 milioni di euro.
Siamo davanti a una palese violazione della legge di contabilità. Perché in un Bilancio – soprattutto di un ente pubblico, che opera con i soldi dei contribuenti – non può venire meno il principio delle certezza delle somme che si iscrivono nello stesso Bilancio. Nella ‘bozza’ di Bilancio regionale 2014, infatti, si certifica l’incertezza delle somme iscritte nei vari capitoli: e questa è una palese violazione di legge della contabilità pubblica.
Attenzione: chi ha redatto questa ‘bozza’ non è ignorante: è solo scorretto. Anzi, due volte scorretto. Primo: è scorretto perché, come già accennato, viola la legge di contabilità pubblica. Secondo: è scorretto perché cerca, in modo goffo, di nascondere la verità: e cioè che lo Stato si prenderà dal Bilancio della Regine siciliana 2014 da 800 milioni di euro al miliardo o, forse, un miliardo e 200 mila euro. 
Guardate, adesso, cosa succede ai conti. Esaminiamo i fondi per i Consorzi di Bonifica. Nella ‘bozza’ di Finanziaria c’è scritto, anche se in modo oscuro: se lo Stato scipperà alla Sicilia 547 milioni di euro noi daremo ai Consorzi di Bonifica 8 milioni di euro (tabella A); se lo Stato ci scipperà da 800 milioni di euro a un miliardo e due noi gli daremo 2,3 milioni di euro. Peccato che i soldi per i Consorzi di bonifica, nell’80 per cento dei casi, servono a pagare il personale. Già con 8 milioni di euro il pagamento al personale non potrebbe essere assicurato correttamente fino al dicembre del 2014. Ma con 3,3 milioni di euro i dipendenti dei Consorzi di Bonifica, già il prossimo maggio, sarebbero senza stipendio!
Sull’Eas – l’Ente acquedotti siciliani – avviene la stessa cosa: la tabella A prevede un finanziamento di 16,4 milioni di euro; la tabella B di 7,8 milioni di euro.
I due dati che devono fare riflettere sul carattere ‘nazista’ dei conti economici che l’Unione europea impone al nostro Stato attraverso il Two Pack e che lo Stato, a cascata, impone alle Regioni riguarda le Comunità alloggio per i disabili psichiatrici e le Comunità alloggio per i minori a rischio.
Per i disabili psichiatrici della Sicilia chi ha redatto questa ‘bozza’ di Finanziaria ci dice: se lo Stato si accontenterà di scippare alla Sicilia 547 milioni di euro noi daremo a questa categoria 15 milioni di euro. Se lo Stato si prenderà dal nostro Bilancio da 800 milioni a un miliardo e 200 milioni di euro noi gli daremo 6,3 milioni di euro. Per la cronaca, già con 15 milioni di euro sarà difficilissimo occuparsi del disagio psichiatrico siciliano (c’è già una decurtazione di fondi rispetto all’anno precedente). Ma con 6,3 milioni di euro i disabili psichiatrici siciliani, nel giugno del prossimo anno, saranno praticamente senza risorse.
Illustrando queste cifre non stiamo lanciando un appello alla politica italiana e siciliana: perché non crediamo più né alla politica italiana, né alla politica siciliana: noi ci rivolgiamo ai medici che operano nelle strutture psichiatriche siciliane per avvertirli di quello che stanno combinando alle loro spalle: perché, alla fine, è sulle loro spalle che ricadrà il peso enorme di certe scelte – politiche prima che contabili – che la politica sta adottando contro i disabili psichiatrici che non si possono difendere.

Non meno grave quello che si profila per le Comunità alloggio dei minori a rischio. Anche in questo caso, solita sceneggiata: se Roma si prenderà solo 547 milioni di euro, noi gli daremo 20 milioni di euro; ma se Roma ci scipperà da 800 milioni di euro a un miliardo e 200 milioni, beh, noi gli daremo 8,4 milioni di euro. E siccome Roma si prenderà dal Bilancio della Regione siciliana da 800 a un miliardo e 200 milioni di euro, il Governo di Rosario Crocetta, dell’assessore Luca Bianchi e del PD sta tagliando i fondi ai minori a rischio della Sicilia.
Lo stesso giochetto truffaldino si fa con le Province: nella tabella A ci sono 10 milioni di euro (che sono già pochissimi e non basterebbero a pagare il personale amministrativo delle nove Province siciliane). Nella tabella B – che è quella che fa fede – ci sono solo 4,2 milioni di euro. Traduzione: a maggio nel prossimo anno tutti i dipendenti delle Province siciliane saranno senza stipendio.
Superfluo continuare con tutte le voci della manovra finanziaria 2014: sono tutte così, con la doppia contabilità, in violazione della legge sulla contabilità pubblica. Una vergogna.
Il tutto per nascondere ai siciliani che il Governo Letta-Alfano-Bilderberg, nel 2014, massacrerà la Sicilia. Il tutto per proteggere un Partito – il PD – che con il Governo Letta sta massacrando l’Italia e la Sicilia.

Ultimo dato: quello che riguarda tutte le leggi da rifinanziare. Questo è un capolavoro di truffe e raggiri contabili ai danni dei siciliani. Per essere chiari, parliamo della parte della Finanziaria che rifinanzia le leggi esistenti. In pratica, tutti i settori dell’Amministrazione regionale che vanno al di là delle spese di funzionamento della ‘macchina’ amministrativa regionale.
Nei Paese seri il finanziamento dei settori di un’Amministrazione pubblica viene inserito nel Bilancio. In Sicilia, per il secondo anno consecutivo, in Bilancio mettono solo le spese di funzionamento della ‘macchina’ amministrativa (stipendi, pensioni, sanità, mutui, ecc.). Mentre i finanziamenti di tutti i settori dell’Amministrazione li mettono in Finanziaria.
Attenzione: il passaggio è importante. Perché ciò che va in Bilancio sono le spese certe. Ciò che va in Finanziaria – soprattutto con il metodo della ‘doppia contabilità’ introdotta dal Governo Crocetta-Bianchi-PD – è aleatorio.
Anche per il 2014, il rifinanziamento di tutte le spese – agricoltura, industria, beni culturali, tutela dell’ambiente, fondi per i Comuni e le Province, lavori pubblici, infrastrutture, attività produttive e via continuando – va in Finanziaria. E sarà, di conseguenza, aleatorio.

Attenzione, adesso, al gioco delle tre carte che il Governo Crocetta-Bianchi-PD propone sul rifinanziamento di tutte le leggi di spesa della Regione. Questa voce, nel 2013 – cioè quest’anno – ha sfiorato i 300 milioni di euro. Per il 2014 il Governo regionale propone, nella tabella A, un finanziamento pari a 199 milioni di euro. In pratica, se il Governo nazionale, nel 2014, scipperà alla Sicilia solo 547 milioni di euro, già i fondi per rifinanziare tutte le leggi di spesa si ridurranno del 33 per cento.
Ma Roma – questo noi già lo sappiamo – scipperà alla Regione da 800 milioni di euro a un miliardo e 200 milioni di euro. E infatti nella tabella B c’è scritto che se Roma si prenderà da 800 milioni a un miliardo di euro, per il rifinaziamento di tutte le leggi saranno disponibili 84 milioni di euro circa!

In pratica, il prossimo anno la Regione siciliana subirà un taglio del 60 per cento circa in tutte le attività dell’Amministrazione. Per essere ancora più chiari illustriamo l’esempio dei Teatri siciliani: il Teatro Massimo di Palermo, il Teatro Bellini di Catania e il Teatro Vittorio Emanuele di Messina.
Bene: questi tre Teatri siciliani, quest’anno, sono andati avanti con grandi sacrifici. Il prossimo anno avranno a disposizione il 60 per cento in meno delle risorse finanziarie che hanno avuto a disposizione quest’anno. In pratica, la Regione sta chiudendo tre tra i più importanti Teatri siciliani (in realtà sono di più, perché la stessa riduzione si avrà per il Biondo Stabile di Palermo e per altre istituzioni culturali).

Quello che abbiamo esaminato è solo l’inizio della manovra. E già emerge un’impostazione che viola la legge di contabilità, sostituendo i capitoli di bilancio con un range che oscilla da un massimo a un minimo: cosa, questa, che non è prevista, come già accennato, dalla legge di contabilità. E che prevede tagli incredibili per tutti i settori dell’Amministrazione. Una manovra che prevede, soprattutto, la scomparsa delle attività culturali in una Regione che dovrebbe scommettere soprattutto sulla cultura.

Giulio Ambrosetti

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