La Finanza islamica per il Ponte sullo Stretto di Messina? No, grazie!

ANCHE LE RECENTI SCOSSE SISMICHE CONFERMANO L’IMPOSSIBILITA’ DI REALIZZARE IL COLLEGAMENTO STABILE TRA SICILIA E CALABRIA. INUTILE CERCARE SOLDI DAGLI SCEICCHI PER UN’OPERA INUTILE E DANNOSA

da Giuseppe Scianò e Arturo Frasca
esponenti del Fronte nazionale siciliano
riceviamo e volentieri pubblichiamo

Gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu ritengono che le recentissime scosse di TERREMOTO, registrate nell’area dello STRETTO DI MESSINA – in aggiunta alle altre preoccupazioni di carattere generale – costituiscano un’ulteriore conferma della necessità che in Italia, e in Sicilia in particolare, si attui una “politica” di “”prevenzione” antisismica e di “convivenza” con la sismicità del territorio, analoga a quella adottata dal GIAPPONE sin dagli inizi del secolo scorso.

L’alto tasso di sismicità dell’AREA DELLO STRETTO DI MESSINA dovrebbe, altresì, indurre tutti quanti a mettere da parte il progetto ed il “programma” di realizzare il “PONTE”. Un progetto che viene riproposto ad ogni pie’ sospinto, probabilmente perché “FUNZIONALE” all’altro progetto di creare la REGIONICCHIA CALABRO-SICULA DELLO STRETTO, che “ACCORPEREBBE” gran parte del territorio provinciale e la stessa Città di MESSINA alla provincia ed alla Città di REGGIO CALABRIA.

Insomma: una “Regionicchia” che sarebbe un “MOSTRO” territoriale ed urbanistico, che darebbe il VIA allo SMEMBRAMENTO della SICILIA in tre REGIONICCHIE, e … magari anche in quattro o cinque, se fosse necessario per dare un colpo mortale alla SICILIA – alla NAZIONE SICILIANA – della quale, da qualche parte, si confida nella scomparsa. E si lavora alacremente in tale direzione.

In questo contesto non manca chi si augura, addirittura, che la FINANZA ISLAMICA possa intervenire nell’OPERAZIONE PONTE! Ciò a prescindere dalla certezza che l’opera sia – sotto ogni aspetto – consigliabile e realizzabile. Una speranza, questa, che lascia il tempo che trova e che si qualifica da sola.

A nessuno dei “PONTISTI”, fra l’altro, sorge il dubbio che il POPOLO SICILIANO ed il POPOLO CALABRESE abbiano il sacrosanto ed irrinunciabile diritto di manifestare la rispettiva VOLONTA’ in merito. Tantoppiù che il “PONTE-IMBUTO” modificherebbe anche “GEOGRAFICAMENTE” i territori della Sicilia e della Calabria.

Analoga considerazione si deve fare per l’opinione dei Popoli che fanno parte dell’Unione Europea.

 

Redazione

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