«Le attrici», «Firenze da piccola», «Mamma o non mamma». Sono solo alcuni dei titoli della scrittrice fiorentina Elena Stancanelli, che giovedì 30 giugno alle 20.30 sarà a Catania, ospite della rassegna di RadioLab Leggo. Presente indicativo. Un appuntamento, a ingresso gratuito, in cui presenterà il suo ultimo lavoro, La femmina nuda, pubblicato a marzo da La nave di Teseo e finalista al Premio Strega 2016.
Sembra quasi che ci sia un fil rouge che lega le sue opere, una componente femminile che prevale. Ma, chiarisce l’autrice, «mi piace raccontare le persone. E sono donna. Per questo mi viene naturale partire proprio da qui, ma non mi occupo di esplorazione del femminile, piuttosto il mio lavoro è provare a capire come sono le persone».
All’incontro – che si inserisce nel ricco calendario di appuntamenti di Porte aperte all’Università e che quindi si terrà al giardino di via Biblioteca del Monastero dei Benedettini – Stancanelli sarà affiancata da Giuseppe Lorenti, speaker di Radio Lab e direttore artistico della rassegna, dall’attrice Lorenza Denaro, che leggerà alcuni passi del libro e da Dario Aiello, che con il progetto Nutype creerà il sottofondo perfetto per l’occasione.
Dopo autori di alto livello come Nicola Lagioia, Giordano Meacci, Marco Presta, Niccolò Ammaniti, la rassegna letteraria – giunta alla quarta edizione – porta a Catania la storia di Anna, che è un po’ la storia di tutte le donne. La femmina nuda è un doppio di L’uomo giusto, pubblicato nel 2011, che ruota attorno alla storia di Davide, protagonista, proprio insieme ad Anna, di un rapporto che l’autrice racconta in due puntate, prima dal punto di vista di lui, poi di lei.
«Questa volta, dopo aver raccontato l’uomo raccontiamo la donna – spiega la scrittrice fiorentina. Volevo raccontare la coppia senza parlare della storia d’amore, ma puntando più su quello che succede quando due persone si incontrano e si lasciano». Da una parte Davide e dall’altra Anna, che scoperto il tradimento del compagno reagisce in modo ossessivo, raccontando all’amica ogni dettaglio ed eccesso della relazione, facendo emergere il «lato oscuro di ogni donna».
I due protagonisti – spiega la Stancanelli – sono «archetipi degli uomini e delle donne di questi anni, da cui emergono una mascolinità e una femminilità semplici». Un rapporto, quello tra uomo e donna, che per la scrittrice «è molto più semplice oggi rispetto a circa vent’anni fa. C’è un modo di rapportarsi che sta cambiando, anche sulla scia del femminismo, e come tale deve essere ancora metabolizzato dalla società e dalle persone. E ci vorrà un po’ di tempo».
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