LO AFFERMA LA PARLAMENTARE NAZIONALE DEL MOVIMENTO 5 STELLE, CHIARA DI BENEDETTO. CHE CITA I CASI DEL PARCO CASSARA’, DEI CANTIERI CULTURALI ALLA ZISA E DELLO SPASIMO
La Zisa, lo Spasimo, il parco Cassarà. Cultura e verde pubblico a Palermo rischiano di diventare un cimitero di croci. Un killer silenzioso, l’amianto, sta facendo strage nel silenzio delle istituzioni. Nel colpevole sonno della ragione e della Regione, che già da tempo avrebbe dovuto muoversi ma, come spesso accade, non l’ha fatto”.
A denunciare l’avvelenamento silenzioso del capoluogo della Sicilia è la parlamentare nazionale del Movimento 5 Stelle, Chiara Di Benedetto.
“L’amianto – dice – intanto colpisce, se non tra gli uomini, tra i luoghi più amati dai cittadini: al parco Cassarà, uno dei pochi polmoni verdi della città, frequentato da famiglie e bambini, che da ‘paradiso ritrovato’ è stato trasformato in un inferno a cielo aperto, a causa di una discarica abusiva; ai Cantieri cultuali della Zisa, dove sono stati rinvenuti rifiuti misti contenenti tracce di amianto, che hanno fatto scattare il sequestro; al complesso dello Spasimo, struttura cinquecentesca di notevole pregio, messa temporaneamente ‘in quarantena’ (per fortuna per poco) a causa del rinvenimento di un grosso serbatoio di eternit”.
“Intanto – prosegue la nota della parlamentare della Camera dei deputati – la Regione dorme. Da anni. Era il 2001 quando un decreto del Ministero dell’Ambiente chiedeva alle Regioni (stanziando anche le somme relative, che per la Sicilia ammontano per gli anni 2001, 2002, 2003 a quasi 363 mila euro) una mappatura dei siti contenenti amianto e dei risultati delle bonifiche degli stessi siti. Da allora dall’Isola c’è stato il silenzio più assoluto. Assieme ad altri deputati del Movimento 5 Stelle abbiamo posto all’attenzione del Ministero la questione con una interrogazione, ma senza grandi risultati”.
“Ma non ci fermeremo – prosegue Chiara Di Benedetto -. Quelle croci devono sparire e altre non devono spuntarne. Per questo facciamo appello al presidente della regione, Rosario Crocetta, al Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ed ai loro assessori. Si devono muovere, e subito: la Regione provvedendo alla stesura della mappatura famosa, il Comune vigilando che nuove discariche di amianto non soffochino la cultura e la città”.
“Dal canto nostro – conclude la parlamentare del Movimento 5 Stelle – rimaniamo disponibili a collaborare ed a tenere aperto un dialogo con le amministrazioni locali, al fine di tutelare il nostro territorio, che non può più subire questo trattamento scellerato, ma che, al contrario, deve essere tutelato e valorizzato.
Nota a margine
Ci permettiamo di segnalare la presenza di un edificio abbandonato dalle parti di via Serradifalco. Si tratta dell’ex centro meccanografico dell’ex Banco di Sicilia. Struttura realizzato in anni in cui l’amianto era di uso comune. Abbiamo già scritto lo scorso anno su tale questione. Speriamo che le autorità affrontino anche questo caso.
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