La corsa a ostacoli del Governo Crocetta

L’insediamento della giunta regionale di Rosario Crocetta, se non abbiamo capito male, risale a due giorni fa. Gli assessori non hanno ancora iniziato a lavorare. Stanno prendendo visione dei problemi che dovranno affrontare. Nessuno di loro ha convocato una conferenza stampa per illustrare le linee-guida che intende seguire. Eppure le polemiche si susseguono a ritmo incessante.

Di Franco Battiato, intellettuale raffinato, artista di fama internazionale, si è detto che c’è e non c’è, che ci sarà e non ci sarà, solo perché, da persona forse un po’impegnata nel proprio lavoro, ha chiesto un po’ di tempo per capire come avrebbe affrontato un ruolo per lui insolito. Tutto sommato, una reazione normale. Che, invece, ha dato luogo a dibattiti inutili, se è vero che, alla fine, Battiato è oggi al suo posto di assessore.

Non sappiamo come il grande artista interpreterà il ruolo di governante regionale. Però un elemento non dovrebbe sfuggire ai tanti commentatori: e cioè che Battiato assessore al Turismo della Regione siciliana dà, al mondo, un’immagine importante. O sono meglio i politici che lo hanno preceduto?

E poi, di grazia, cosa avrebbero fatto di tanto interessante i suoi predecessori da vent’anni a questa parte? Hanno o no ‘promosso’ tutti la Sicilia in Sicilia invece che all’estero? Oppure ci inventiamo qualcosa se diciamo che i soldi della promozione dell’immagine della Sicilia nel mondo vengono ancora in buona parte spesi in Sicilia?

Anche la questione della presenza di Battiato a noi è sembrata una polemica inutile. Della serie: Battiato sarà a Palermo o a Catania? E se andrà in giro per il mondo che ne sarà dell’assessorato? Peccato che chi ha detto e scritto tali considerazioni ha dimenticato che un assessore regionale al Turismo, per definizione, lavora per lo più viaggiando per il mondo. Anzi, di solito è l’ambasciatore della Sicilia nel mondo. O ci stiamo inventando qualcosa?

Per l’assessore ai Beni culturali è stato scelto il professore Antonino Zichichi, un fisico di fama internazionale, un divulgatore eccezionale, uno scienziato capace di rendere semplici concetti difficili, facendoli capire a chi ha un po’ di buona volontà e, magari, a scuola, non brillava in matematica e fisica. Ma questo, ovviamente, riguarda chi legge libri – e magari ha letto i libri di Zichichi – non chi non legge libri.

Quali sono state le reazioni alla nomina di Zichichi? Prima hanno detto che “era nella tabella H”. Questo perché il Centro internazionale di Erice – un Centro internazionale che ha dato lustro alla Sicilia, dando appuntamento, ogni anno, qui in Sicilia, ad Erice, ai più grandi scienziati di tutto il mondo – viene sostenuto con i fondi della Tabella H.

Dimenticando che i problemi della tabella H non sono mai stati i Centri culturali che lavorano facendo cose egregie – come il Centro “Pio La Torre” o, per l’appunto, il Centro di Erice – ma gli ‘stipendifici’ istituiti con la stessa tabella H che sperperano denaro pubblico a fiumi non producendo nulla di utile, alimentando solo clientele politiche (e talvolta le segreterie di deputati).

Finita la polemica sulla tabella H è iniziato il problema della sede. Zichichi sta a Ginevra. Verrà in Sicilia? Non verrà? Lavorerà da Ginevra? Non sarà in Sicilia? In questa particolare polemica si sono cimentate anche persone intelligenti che, per l’occasione, non hanno esitato a discettare su argomenti futili e inutili.

A questi teorici della poltrona da occupare a Palermo si potrebbe obiettare: nella gestione delle attività turistiche e culturali – perché il discorso riguarda anche l’assessore Battiato – contano più le intuizioni e le grandi idee, che noi ci auguriamo vincenti, o la presenza fisica sul posto di lavoro?

Dopo la polemica ‘borbonica’ sull’asse Ginevra-Palermo è arrivato il ‘caso’ Mercadante, l’imprenditore finito nei guai per la vicenda legata alla gestione di alcuni siti archeologici siciliani. L’occasione per accusare Zichichi di avere un figlio che prima lavorava per una società di Mercadante, poi era socio di Mercadante, quindi, forse, ci sarebbe un collegamento tra società del figlio e società di Mercadante e bla bla bla.

Tutto giusto, per carità. Solo una domanda: ma secondo voi, a 82 anni, Zichichi va a gestire i beni culturali della Sicilia per ‘infognarsi’ in queste storie?

A questo punto è arrivata la ‘grana’ per Patrizia Valenti, assessore alla Funzione pubblica e alle Autonomie locali. Per le è stato confezionato il rinvio a giudizio – che risale a parecchi mesi addietro – con un’ipotesi di reato ‘gravissima’: non aver firmato, nei termini prestabiliti, il contratto milionario a un dirigente del Consorzio autostrade siciliane (Cas).

Per lei subito pronte le dimissioni. Dimenticando che Patrizia Valenti, da presidente del Consiglio direttivo del Cas, ha firmato esposti pesanti come macigni, inviati a quattro o cinque Procure e alla Corte dei Conti, dove si denunciano ruberie e malversazioni andate in scena, tra il 2000 e il 2008, in tre autostrade siciliane: la Palermo-Messina, la Messina-Catania e la Siracusa-Gela. Ovviamente, le accuse a Patrizia Valenti si sono concluse nell’unico modo in cui si dovevano concludere: in una bolla di sapone.

Ma l’assessore più colpito dalle critiche – a nostro avviso non meno inutili di quelle formulate su Battiato, Zichichi e Patrizia Valenti – è la ventinovenne che è stata designata alla Pubblica istruzione e alla Formazione professionale, Nelli Scilabra. Contro questa ragazza si è scatenata una polemica surreale.

Hanno detto che non è laureata, come se la laurea sia il presupposto per ricoprire il ruolo di assessore regionale. Poi hanno detto che si sta laureando, ma ha la media del 22: troppo bassa per fare l’assessore regionale, no? I più ‘intelligenti’ si sono chiesti: una ragazza che all’Università ha la media del 22 può svolgere il ruolo di assessore alla Pubblica Istruzione?

Sulla formazione professionale – che è l’altra branca dell’amministrazione regionale che dovrà essere gestita da Nelli Scilabra – gli ‘intellettuali’ dell’ipercritica si sono limitati ad osservare che, per un ruolo così un ruolo difficile, ci sarebbe voluto qualcuno “molto bravo”.

Magari ‘bravo’ come un blasonato docente universitario, coadiuvato da un dirigente di provata esperienza in materia di formazione professionale? Li abbiamo già messi alla prova. Si chiamano Mario Centorrino e Ludovico Albert. Il primo è un apprezzato docente universitario di Economia. Il secondo passa per un grande esperto di formazione professionale, arrivato, addirittura, dalle Langhe piemontesi.

Questi signori – coadiuvati dal terzo ‘scienziato’, l’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo, che li ha scelti insieme agli altri ‘scienziati’ del Pd siciliano – sono stati così bravi da aver incasinato la formazione professionale siciliana, lasciando senza lavoro circa 10 mila persone.

Dopo anni di gestione LAC (Lombardo-Albert-Centorrino) la formazione è finita nelle salde mani di Partiti e sindacati. Il paradigma di questa ‘conquista’ politica è l’Avviso 20/2011, una sorta bando-Cencelli che per tre anni (quest’anno, il prossimo e il 2013) dovrebbe consentire a politici e sindacati di ‘deglutire’ un miliardo di euro circa di fondi europei.

Notiamo una stranezza: fino ad oggi – a parte noi, che sulla formazione professionale abbiamo fatto ‘nuovi’ Lombardo, Centorrino e Albert – non abbiamo letto particolari critiche circa le modalità con le quali è stato gestito questo settore.

Improvvisamente, quando il presidente Crocetta rimanda nelle Langhe Albert e nomina Nelli Scilabra assessore, tutti quelli che fino ad oggi, sulla formazione professionale, se la sono ‘toccata col mignolo’, si sono improvvisamente svegliati: e si sono svegliati a Palermo, a Londra, a New York e via continuando.

Da qui una commedia pirandelliana: tutti quelli che sono stati in silenzio in questi anni davanti ai disastri ‘firmati’ LAC si scoprono ‘filosofi’ del settore attaccando una ragazza che ancora si deve insediare, di fatto con critiche ‘preventive’.

Detto questo, adesso vi diciamo noi cosa pensiamo di tutto questo ‘bordello’ mediatico. Ve lo diciamo ponendo alcune domande.

Turismo: forse qualcuno teme che, con Battiato assessore, i soldi per la promozione della Sicilia nel mondo verranno spesi per promuovere la Sicilia all’estero e non in Sicilia?

Beni culturali: qualcuno pensa che finiranno le clientele “direttamente promosse” dall’assessorato regionale ai Beni culturali? O forse si teme che il nuovo assessore cominci a chiedere conto e ragione dei reperti archeologici siciliani di grande valore ‘prestati’ negli anni scorsi agli americani? Insomma, le varie ‘massonerie’ che imperversano nella gestione dei beni culturali siciliani temono di perdere potere e denari? 

Assessorato alla Funzione pubblica: forse si teme che l’assessore Valenti, così come ha fatto quando era al Cas, ‘sgami’ tutti gli incredibili sprechi nascosti nelle retribuzioni della dirigenza regionale? Forse in tanti hanno capito che la sceneggiata della ‘terza’ fascia dirigenziale – protetta da sempre da certe sigle sindacali – sta per finire, almeno in termini i retributivi?

Formazione professionale: forse si teme che il nuovo assessore mandi all’aria le clientele politiche e sindacali dell’Avviso 20, un bando che, lungi dall’essere utilizzato per far incontrare i giovani formati con le imprese, serve solo a far ‘incontrare’ la caterva di soldi del Fondo sociale europeo con Pd, MPA, PdL,  Fli, Cisl e Uil?

La verità è che in Sicilia un cambiamento, rispetto al passato, ci sarà. Non sappiamo in che termini, ma ci sarà. Da qui il terrore non soltanto di alcuni Partiti, ma anche di soggetti – non esattamente cristallini – che i Governi regionali del passato hanno assecondato e protetto.

Andiamo avanti, signori, che ci sarà da ridere.

 

Giulio Ambrosetti

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