Assemblea coi migranti del Gambia al circolo Arci Porco Rosso Mustafa: «Molte persone ci evitano, ma noi siamo come voi»

Un’assemblea che si è trasformata ben presto in una festa. Perchè prima ancora che rifugiati, richiedenti asilo o clandestini, i circa cento africani che hanno voluto incontrarsi ieri sera al circolo Arci Porco Rosso, in piazza Professa, sono giovani che vogliono anche divertirsi. Insieme agli attivisti e ai soci palermitani, i migranti del Gambia si sono confrontati tra loro e coi presenti per provare a integrarsi e unificarsi, nonchè per ricordare le origini e la cultura con la quale si sono formati. «Abbiamo organizzato l’assemblea – dice Baboucar – per mostrare alla gente le cose che stanno succedendo nella nostra patria. E per spiegarle dov’è il Gambia, perché siamo scappati e siamo arrivati in Europa». 

Una comunità, quella gambiana, sempre più numerosa: circa 25mila sono le persone arrivate dal paese dell’Africa Occidentale, via mare, negli ultimi tre anni. In fuga dal regime di Yahya Jammeh che proprio oggi, alla vigilia del quinto mandato, potrebbe essere spodestato. Dal 1994 il presidente Jammeh governa con il pugno di ferro. Dall’assemblea è venuto l’invito a tenere d’occhio lo svolgimento delle elezioni, con il rischio brogli paventato dai maggiori osservatori internazionali. «Noi non volevamo andare via dal Gambia – ha detto Mustafa – ma siamo stati costretti. Posti come questo dove ci troviamo sono belli ma sono pochi. In Italia ci sentiamo estranei perchè molte persone ci evitano. Ma perchè? Noi abbiamo due occhi come voi, due orecchie, un naso proprio come tutti». Il momento più toccante lo si è raggiunto poco dopo, quando un solo coro ha unito i presenti all’ascolto di One Love, di Bob Marley.

I soci del Porco Rosso, che qualche giorno fa hanno collaborato alla stesura e alla diffusione della lettera proveniente dai centri di accoglienza della provincia, hanno da tempo avviato una riflessione sul mondo dell’accoglienza in città. Ogni mercoledì dalle 15 alle 17 presso il circolo è attivo uno sportello di solidarietà per migranti, che serve a smistare le prime informazioni sulle procedure d’asilo, a mettere in contatto le persone tra loro o a suggerire percorsi legali da avviare. 

Andrea Turco

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