La città vista da Facebook: Catania, mi piace Le fotografie più belle votate dagli utenti

Macchina fotografica, smartphone o tablet. Non importa come, l’essenziale è ritrarre Catania. I suoi lati più o meno noti, i piccoli dettagli o i grandi panorami. Questo lo scopo del concorso fotografico Catania, mi piace! indetto da Officine culturali con la collaborazione degli autori della pagina facebook dedicata alla città etnea ed Eliografia Sicilia. Piazza Carlo Alberto trasformata in campo di calcio, l’affascinante scalinata a onde di palazzo Biscari, la cupola del Duomo vista dalla fontana dell’Amenano, l’uscita di sant’Agata dopo la messa dell’Aurora. Le foto già pubblicate sono già quasi 150.

Per partecipare alla competizione, aperta ad esperti e non del settore, è necessario inviare un massimo di due immagini ai profili Facebook di Catania – i cui amministratori stanno curando la pubblicazione dei file – e Officine culturali. A giudicare le immagini, entro il 3 agosto, saranno gli stessi utenti attraverso i like da attribuire alle foto più belle.

I primi tre classificati riceveranno un buono stampa e le trenta foto che riceveranno più voti verranno esposte al pubblico dal 20 agosto al 21 settembre nel corridoio dell’Orologio dell’ex monastero dei Benedettini. «La mostra, completamente gratuita, servirà per far entrare Catania dentro al Monastero», spiega una delle socie di Officine culturali, Claudia Cantale. «Per la prima volta il popolo catanese virtuale entra nel complesso monastico». La mostra verrà curata dall’associazione che si occupa delle visite guidate all’interno dell’edificio, in collaborazione con il dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università di Catania. Le prime cento immagini inoltre,  faranno parte della galleria fotografica dei siti www.officineculturali.net e www.monasterodeibenedettini.it.

«Nel mese di agosto abbiamo una media tra i mille e i millecinquecento visitatori – continua Cantale – Questo evento servirà per raccontare ai turisti la città vista e scelta dagli stessi catanesi». Non solo. L’obiettivo è anche quello di fare conoscere un monumento spesso considerato lontano. «Il monastero dei Benedettini può essere uno spazio condiviso e comune. Un luogo che accoglie», conclude Claudia Cantale.

 

[Foto di PhotoLab XL]

Carmen Valisano

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