La Chiesa Protestante per i diritti Lgbtqi «Uno Stato laico è una garanzia per tutti»

La chiesa Valdese di Palermo scenderà in piazza per manifestare accanto al mondo Lgbtqi (lesbiche, gay, bisex, trans, queer e intersexual) il 23 gennaio, per reclamare «l’insindacabile necessità di vivere in un paese che garantisca la piena parità di diritti di ogni donna e ogni uomo». E lo dichiara pubblicamente, senza tabù. «Abbiamo intrapreso un percorso che affronta questa tematica a livello nazionale già nel 1971 – dice il pastore Peter Ciaccio – sono già state coinvolte tre generazioni di protestanti nel dibattito e negli anni ’90 è nata una rete per l’accettazione e l’accoglienza degli omosessuali in quanto persone». 

Un percorso non sempre lineare ma che ha portato all’accettazione di posizioni diverse. «Sebbene negli anni ci sia stato un aspro dibattito all’interno della nostra comunità, tappa dopo tappa abbiamo capito che ciò che non vogliamo è creare persone emarginate – continua il pastore -. Dal 2009 benediciamo anche le coppie omosessuali nella nostra chiesa, purtroppo non possiamo sposarle perché occorre un riconoscimento pubblico». 

I protestanti ritengono che lo Stato debba essere laico, anche a garanzia del pluralismo religioso. «Se c’è una realtà che ha bisogno di norme, noi non poniamo ostacoli religiosi – continua Ciaccio – personalmente sono d’accordo anche al matrimonio tra omosessuali, ma non posso parlare a nome di tutta la comunità perché non tutti la pensiamo allo stesso modo». E anche a proposito del disegno di legge Cirinnà e della tanto dibattuta adozione da parte di una coppia omosessuale i protestanti hanno una visione assolutamente aperta. «È importante per mantenere l’integrità affettiva del bambino che va tutelato in tutti gli aspetti della sua vita», precisa il pastore.

Rispetto alla chiesa cattolica e alle sue posizioni non sempre al passo coi tempi aggiunge: «Per noi è un momento delicato – confessa Ciaccio – I rapporti sono nettamente migliorati. Con papa Francesco c’è un’apertura che prima non c’era, ad esempio nell’accoglienza dei migranti. La chiesa cattolica con le recrudescenze tipo family day è destinata a essere esperienze minoritarie. Le famiglie arcobaleno esistono e non è una legge che può farle scomparire».

Alessia Rotolo

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