«E allora continuiamo a votare Fini».
Questa frase mi fu detta qualche giorno dopo le elezioni politiche, da una persona che conosco da tanti e tanti anni. Il problema, la cosa che mi ha lasciato perplesso, molto perplesso, è che questa persona sa perfettamente che io non ho mai votato Fini, né Casini, né Pd etc., mentre lui in passato ha votato proprio per Fini. Il suo tono era come quello di chi scarica sugli altri le colpe proprie, ingannando se stesso ed il mondo.
Tempo fa con altri amici-compagni abbiamo organizzato un evento su Fb sul quale si discuteva della democraticità di Grillo, e dei rapporti suoi e del Movimento 5 stelle con Casa Pound. Tra le migliaia di insulti, alcuni provenienti anche da ex amici, una tipologia di epiteti mi ha fatto molto riflettere. «Gli organizzatori di questo evento non hanno mai fatto niente in vita loro e adesso che vedono una forza nuova all’orizzonte hanno paura». Non mi interessa lo spessore ed il passato di chi ha ideato con me levento riflessione, compagne che a Genova nel 2001 scappavano dalla polizia, avvocati che si battono da sempre per i diritti degli ultimi. Non è questo.
Ciò che mi preme sottolineare è la chemioterapia grillina.
«E allora continuiamo a votare Fini», come se in questi ultimi 50 anni in Italia non vi sia stata unaltra maniera di fare politica. Ecco la chemioterapia grillina, annullare tutto e tutti, negare lesistenza di persone, di storie, di movimenti e anche di partiti che quando il proprietario del M5s andava in tv a Fantastico lottavano per una politica diversa. Questi non sono mai esistiti, forse perché la storia di queste persone non è nelleffimero web, ma nelle pagine dei libri di storia, o nelle lapidi commemorative delle nostre città. Oppure semplicemente perché non ci deve essere spazio che per loro.
La rabbia grillina, questodio profondo per chi la pensa diversamente, per chi si permette di ironizzare, non è dovuta solo a nuove forme espressive, allabuso del web che distrugge le forme di creanza e di rispetto. Ha radici molto più gravi. Ha le radici nella colpa. Chi sono i nuovi elettori grillini? Quellevento ci ha fatto capire, ma non occorre essere dei fini politologi, che molti provengono dal Pd. Tutti questi hanno voluto dare una lezione alla Sinistra votando M5s.
Piccole riflessioni. Apprendo che il Pd è di sinistra. Rilevo che la lezione, se c’è stata, non è stata ben capita. Anche DAlema è tornato in auge. Infine che coloro che oggi si scagliano contro la politica sono tra i maggiori responsabili di questa politica. Ma sono piccole riflessioni. La chemioterapia grillina, il loro superamento delle ideologie (ovvero le grandi intese in auge), in breve lannullamento della Storia, della nostra Storia, ecco questo è quello che realmente mi preoccupa.
Testo di Goffredo D’Antona, avvocato penalista.
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