«Con questo vincolo, la casa di Battiato sarà un centro culturale, dove chi lo ha amato potrà riscoprire la sua arte». Alfio Cosentino esprime la sua soddisfazione a MeridioNews davanti alla possibilità che Villa Grazia venga dichiarata un bene d’interesse culturale da parte della Regione. Qui, alle pendici dell’Etna, nel cuore della comunità di Milo, Franco Battiato aveva deciso di trasferirsi dopo molti anni trascorsi lontano dalla sua terra natale. Tra locali circondati da un parco e uno studio dove l’artista siciliano, venuto a mancare lo scorso 19 maggio, componeva i propri brani. Sui giardini della villa etnea si affaccia anche la veranda dentro cui Battiato praticava la meditazione. Villa Grazia è stato il luogo in cui l’artista ha vissuto gli ultimi anni, circondato dall’affetto dei familiari. L’iscrizione dell’abitazione tra i beni di rilevanza culturale dovrebbe escludere la possibilità che il bene venga utilizzato dai privati per fini di vendita.
«Gli enti preposti, insieme alla città di Milo, faranno il possibile perché sia un vero e proprio punto di riferimento – continua Cosentino – Dobbiamo tanto a Battiato. La sua scelta di venire a vivere qui non è stata certo fatta per caso. Prossimamente, sempre in base alle nostre disponibilità, cercheremo di organizzare degli eventi. Ma ancora non c’è niente in programma». A sentire le parole del primo cittadino milese, quindi, sarà scongiurata qualsiasi messa in vendita di Villa Grazia: una possibilità che qualche anno fa, mentre l’artista era in convalescenza, in tanti avevano ipotizzato. Ma poi non ebbe seguito.
Adesso la Soprintendenza ha deciso di avviare l’iter per l’approvazione del vincolo che dichiarerà l’abitazione un bene di notevole interesse culturale. «La nostra funzione è quella di preservare e tutelare ciò che ha un valore storico, etnoantropologico e culturale perché ne resti memoria nel tempo – ha precisato la soprintendente Donatella Aprile – Oltre a essere un luogo simbolico, la casa di Battiato deve essere preservata, perché possa testimoniare la sua vita e diventare un luogo di riferimento, un museo della musica che ne possa mantenere la memoria». A fare eco ad Aprile è l’assessore ai Beni culturali Alberto Samonà. «Il vincolo culturale è un gesto di amore verso l’artista, ma anche di rispetto e di attenzione per quella che fu la sua dimora – dichiara l’assessore – Villa Grazia è un luogo che invita alla riflessione, all’introspezione e alla ricerca della verità».
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