La caretta caretta morta alla Playa Un testimone: «Era già in decomposizione»

Sul caso della tartaruga caretta caretta morta sul litorale della Playa sabato, un testimone conferma la versione della Capitaneria di porto e della municipale. «La tartaruga l’abbiamo tirata fuori dall’acqua solo alle 15, ed era già morta». Simone, un lettore di CTzen, si trovava nel lido accanto alla spiaggia libera numero tre quando la sua attenzione viene attirata da un gruppetto di persone sul bagnasciuga. «Ho visto delle persone attorno a quella che credevo fosse una medusa gigante. Mi sono avvicinato e ho visto che si trattava di una tartaruga. Morta», specifica. Un racconto che contraddice la versione dell’Enpa. Secondo l’associazione di protezione degli animali, «le prime segnalazioni sono partite alle 9.30 del mattino».

«Io sono uno dei quattro che l’ha portata a riva», precisa riferendosi al racconto fatto dagli altri testimoni. «La caretta caretta era in evidente stato di decomposizione, gonfia. Non era agonizzante». Secondo il giovane, l’esemplare di specie protetta non era ansimante. «La bocca si muoveva per via dei gas della decomposizione». Mentre tra i bagnanti si cerca di capire cosa fare, Simone e la sua fidanzata consigliano di chiamare le forze dell’ordine. «Una delle telefonate delle 15 è della mia ragazza». Quasi un’ora dopo «ho visto arrivare i vigili con un’altra persona, un veterinario». Anche il medico, racconta, «diceva che la tartaruga era morta da giorni».

Il giovane ammette che il rimpallo di responsabilità possa aver causato confusione: la chiamata ai carabinieri viene girata alla Guardia costiera. I militari, a loro volta, spiegano come l’intervento non sia di loro competenza e allertano l’istituto zooprofilattico e i vigili urbani. «Ma bisogna raccontare la storia com’è andata veramente». A fare chiarezza sul caso in maniera definitiva potrebbe essere la Procura. L’Enpa, infatti, ha annunciato che presenterà una formale denuncia.