La brutalità della polizia turca sui minorenni

 

di Gabriele Bonafede

Altre notizie arrivano dalla Turchia, corredate da video e fotografie sfuggite alla stretta censura e alle minacce delle autorità turche. Piano, piano, con un ritardo medio di 10-20 giorni, ma arrivano. Confermate da organi di stampa di prestigio, quali France24, The Guardian, BBC, CNN, e molti altri.

Foto tratta da www.nationalturk.com

Benché ricevute, Linksicilia ha deciso di non pubblicare immagini di bambini picchiati o feriti dalla polizia turca.

Ci limitiamo a pubblicare un video che riguarda ragazzi probabilmente non ancora diciottenni, già visibile su youtube e in molti altri siti internet, dove, purtroppo, si vede una scena agghiacciante.

Tre studenti, secondo le nostre fonti minorenni, due ragazzini e una ragazzina, si riposano in un angolo di una stazione della metropolitana e parlano tra loro. Dopo pochi secondi spuntano prima uno, poi due, tre, quattro, fino ad almeno dodici poliziotti che deliberatamente, e senza che i tre ragazzi oppongano alcuna resistenza, trascinano per terra i due maschi e li picchiano selvaggiamente, davanti agli occhi di due passanti che vanno via, forse per evitare d’essere picchiati anche loro. Mentre i due ragazzini sono spaventosamente picchiati, la ragazzina è brutalmente spinta via, intimorita e condotta chissà dove.

Il pestaggio di uno dei due ragazzini quello con i pantaloncini rossi, dura almeno 20 secondi, con manganellate e calci sullo stomaco, nella schiena, nella colonna vertebrale e un po’ dove capita. Viene fatto nella più totale tranquillità da 5-6 criminali in divisa, mentre gli eventuali testimoni vanno via in fretta.

L’altro pestaggio, contemporaneo e condotto pure da sei agenti, è ancora più lungo: circa 40 secondi. Con molte manganellate d’estrema violenza alla testa, alla nuca, sul corpo, e alcuni calci inferti con molta forza nella schiena mentre il ragazzino è per terra e non accenna a difendersi. Si notano anche un paio di movimenti che sembrano sputi da parte di un poliziotto. Il ragazzino non riesce più ad alzarsi e viene portato via con violenza, anche lui chissà dove con gli altri due sventurati. Verosimilmente i danni fisici sono pesanti, con probabili fratture e traumi di ogni genere.

Questi sono i poliziotti che recentemente il premier turco Erdogan ha chiamato nientemeno “eroi”.

In questi giorni arrivano altre notizie raccapriccianti sulla violenza della polizia turca su i minori. L’associazione Gündem Çocuk (Children’s Agenda, in questa news in turco http://www.gundemcocuk.org/content/view/1525/1/, ripresa in inglese da www.hurrietdailynews.com) ha diffuso un report, che finalmente è riuscito ad arrivare in occidente, dove si denunzia che sono almeno 294 i minori imprigionati senza alcun capo d’accusa credibile dalle autorità turche. Oltre ad essere stati imprigionati, sempre secondo la stessa fonte, sono stati commessi gravi abusi dalla polizia su di loro. Questi stessi 300 ragazzini, considerati nientemeno che “terroristi” dalle autorità turche, secondo il report sono stati selvaggiamente picchiati dalla polizia. L’associazione “Children’s Agenda”, che ha raccolto informazioni attraverso una rete di avvocati, parla di vere e proprie torture (schiaffi, pugni, calci e intimidazioni) su decine di minorenni.

Cartello: “La Turchia soffre il fascismo”. Foto tratta da www.demotix.com

Linksicilia sta facendo una prospezione su fonti dirette, anche in lingua turca, per verificare queste informazioni e scrivere un ulteriore articolo sull’argomento.

È comunque evidente che il volume e la gravità dei crimini commessi dalla polizia, ancora oggi difesa a tutti i costi dal governo turco, sono da denunzia al tribunale internazionale dei crimini contro l’umanità. O almeno da sottoporre ad una verifica con osservatori indipendenti di organizzazioni  internazionali e le dovute indagini.

Quando i governi degli stati occidentali, compresa l’Italia, convocheranno finalmente gli ambasciatori della Turchia per riferire su questi gravi fatti? Cos’altro dobbiamo vedere per smuovere finalmente l’inerzia e l’assuefazione alla violenza che dimostrano le istituzioni del nostro Paese?

Ricordiamoci inoltre che la Turchia è nel Mediterraneo ed è molto più vicina di quanto si creda.  Sono milioni i turchi che vivono nell’Unione Europea e se questo Paese di quasi 80 milioni di abitanti dovesse trasformarsi in una dittatura conclamata con ulteriori crimini da parte del governo contro il suo stesso popolo, il flusso di profughi sarebbe semplicemente immenso.

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Gabriele Bonafede

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