«Una delle regressioni di questo Paese è far passare l’idea che pur di lavorare una persona debba accettare qualsiasi condizione». A parlare, dal palco della sala congressi dell’Airport hotel di Catania, è il segretario nazionale Cgil Maurizio Landini, in occasione dell’assemblea pubblica organizzata dal sindacato confederale a sigle riunite per discutere della situazione dei lavoratori dell’aeroporto Fontanarossa. «I lavoratori – apre Landini – devono avere gli stessi diritti e le stesse tutele sindacali. Oggi non è così: precarietà, un sistema di appalti folle, finte cooperative hanno aumentato la precarietà e i contratti pirata», spiega. «Noi vogliamo cambiare le leggi e con la nostra azione vogliamo iniziare a fare accordi che garantiscano uguali diritti alle persone che lavorano insieme e che fanno lo stesso lavoro».
Le parole del segretario nazionale del sindacato che sta portando avanti una battaglia contro la Sac dell’ad Nico Torrisi chiudono il secondo incontro per la salvaguardia dei diritti degli operatori dello scalo Vincenzo Bellini e di tutti i lavoratori «outsider e insider». Seduti, accanto a lui, ci sono Giacomo Rota, segretario generale della Camera del lavoro di Catania, Alessandro Grasso, segretario generale Filt Cgil, Davide Foti, segretario generale Filcams Cgil, e Alfio Mannino, segretario generale Cgil Sicilia. L’assemblea è stata l’occasione per annunciare l’apertura di una sede Cgil in via San Giuseppe La Rena, come simbolo di vicinanza ai lavoratori dell’aeroporto. «Stiamo lavorando – esordisce Giacomo Rota – perché ci siano delle regole, perché nessuno perda il lavoro».
Al centro dell’incontro Aerporto, Lavoro e Contrattazione inclusiva ci sono i diritti dei lavoratori delle handling – le società che si occupano delle operazioni relative al carico, lo scarico, il controllo tecnico, la pulizia, il rifornimento di un velivolo e all’assistenza a terra dei passeggeri –, operanti nello scalo aeroportuale Vincenzo Bellini in vista dell’incontro fissato con la Sac, la società che gestisce Fontanarossa, l’Enac, l’Ente nazionale aeronautica civile, e le aziende private fissato per il prossimo 23 settembre dove le sigle sindacali dovranno trovare la quadra per salvare la posizione lavorativa di almeno 50 dipendenti a tempo indeterminato della Sac a rischio licenziamento. «La Sac – prosegue Rota – è un’azienda completamente scollata e insensibile alle esigenze dei dipendenti».
Al grido di «Al lavoro e alla lotta», circa duecento, tra lavoratori e ospiti, hanno assistito all’assemblea. Applausi scroscianti hanno accolto il discorso di ciascun sindacalista, iniziato sempre con «Care compagne e cari compagni». Tra gli appuntamenti più caldi presenti nell’agenda di Maurizio Landini c’è l’incontro di oggi con il governo Conte Bis. Il confronto con l’esecutivo sembra colpire positivamente il segretario, ma c’è da capire cosa potrebbe comportare la scissione dell’ultimo minuto con Matteo Renzi, di cui Landini però non vuole parlare. Ignorando le domande dei giornalisti ed evitando polemiche ricorda che la piattaforma che i sindacati confederali hanno presentato a inizio legislatura «resta fondamentale». «Ora – aggiunge – mi aspetto che sia Conte a dirci cosa fare».
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