Kurt Cobain: dieci anni dopo

5 Aprile 1994: il leader dei Nirvana Kurt Cobain si uccide nella sua casa di Seattle sparandosi un colpo di fucile in bocca.

Proprio in questi giorni ricorre il decennale della sua scomparsa ed il nostro giornale non poteva esimersi dal citare tale ricorrenza; non tanto per la figura di Cobain in se stessa (che può essere più o meno accettata secondo i gusti e le preferenze personali), bensì per il suo fondamentale apporto alla storia del rock.

 

Il nostro, figlio di una normalissima famiglia medio-borghese di Aberdeen, una piccola comunità di boscaioli nei pressi di Seattle, imparò a suonare la chitarra da giovane e cominciò a muovere i primi passi con delle band locali.

Kurt era un adolescente atipico, totalmente fuori posto in quella cittadina così ordinaria, dove la musica era la sua sola forma d’evasione da quella realtà opprimente. Mentre era al liceo, infatti, conobbe il bassista Krist Novoselic e i due, insieme al batterista Dale Crover, decisero di fondare una band: nacquero così i Nirvana.

 

Il gruppo firmò un contratto con l’etichetta indipendente Sub Pop e nel 1989 uscì Bleach, un album potente e grezzo in perfetto stile punk-rock. Due anni dopo, a Crover subentrò Dave Grohl, il quale arrivò in tempo per entrare nella storia prendendo parte alla stesura e registrazione di uno degli album più famosi della storia della musica: Nevermind. L’album, grazie ad un sound innovativo fatto di chitarre distorte e feedback spaccatimpani finì per diventare il manifesto del genere grunge e Seattle ne divenne la culla.

 

Dopo Nevermind, niente fu più come prima: era nato un nuovo modo di fare musica e Cobain fu tratto a modello da molti. Ma proprio quest’inaspettata popolarità mondiale ebbe un duro effetto sulla vita del cantante. Lo stress psicologico conseguitone e le già precarie condizioni fisiche, peggiorate dal continuo uso di droghe che prendeva per alleviare le continue fitte allo stomaco che lo tormentavano sin dalla nascita, lo portarono, durante il tour del terzo album In Utero, ad essere ricoverato in un albergo di Roma per tentato suicidio in seguito ad un’eccessiva assunzione di farmaci che servivano per lenire il dolore allo stomaco.

 

Le premesse per ciò che sarebbe avvenuto pochi mesi più tardi erano dunque già state buttate. Poco tempo dopo l’incidente di Roma, infatti, Cobain fuggì dal centro di disintossicazione in cui si trovava, andò a Seattle, si chiuse in casa e pose fine alla sua vita scrivendo una breve lettera in cui spiegava i motivi del proprio gesto.

 

A dieci anni esatti da quella fatidica data non possiamo far altro che ricordare con nostalgia l’autore di Smells like teen spirit; un artista che ha rappresentato con la sua musica un punto di svolta importante nel panorama internazionale e che è stato d’ispirazione per molte delle band che oggi calcano i palcoscenici di tutto il mondo.

 

 

Per saperne di più su Kurt Cobain e sui Nirvana:

www.nirvanaclub.com (in inglese)

www.kdcobain.it

 

Daniele Giuseppe Bazzano

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