Katàne, Uil dice sì all’accordo con l’azienda I lavoratori: «In atto pressioni psicologiche»

Avevano firmato un accordo il 7 febbraio con l’azienda i sindacati Cgil Cisl e Ugl. Criticati aspramente dai lavoratori della Katàne handling, la principale società che gestisce i servizi a terra nell’aeroporto Fontanarossa di Catania, che hanno ritenuto l’accordo irricevibile. Dopo una accesissima riunione, lo scorso 12 febbraio hanno fatto fare marcia indietro ai sindacati. Ma dall’annuncio, ormai un mese fa, del licenziamento di 21 dipendenti a causa di quello che è stato definito dall’azienda «assenteismo di massa, con lavoratori tutti contemporaneamente ammalati per un mese l’anno», poco sembra essere cambiato. Con il responsabile della Katané handling Francesco D’Amico, che lancia un appello ai sindacati affinché «si riparta dagli accordi del 7 febbraio». Il «manager della Sac prestato all’azienda che gestisce i servizi a terra», come precisato lo stesso comunicato della società di gestione dell’aeroporto di Catania, afferma che «azienda e lavoratori debbono stare dalla stessa parte: quella della salvaguardia della continuità occupazionale».

Le rappresentanze sindacali dei lavoratori chiedono ora tutte a gran voce il reintegro dei 21 lavoratori. Ma l’appello di D’Amico sembra aver sortito i suoi effetti sulla Uil trasporti. «La Uil trasporti, lontana da posizioni demagogiche e dichiarazioni urlate, lancia un appello in difesa dei lavoratori della Katàne in servizio nell’aeroporto di Catania. Ribadiamo il sì all’accordo sottoscritto il 7 febbraio, e la nostra disponibilità a ridiscuterne le parti non condivise da tutti», afferma il segretario provinciale Armando Alibrandi.

«Sono in atto pressioni psicologiche sui lavoratori, nelle quali si mettono in giro voci di trecento lettere di mobilità e far correre il personale a firmare l’accordo. Ma ricordo che siamo tutti assunto con Contratto collettivo nazionale, quindi i nostri costi sono esattamente uguali a quelli del personale di tutta Italia», commenta intanto la situazione un gruppo di lavoratori. «L’accordo prevede malattie non pagate, 12 giorni all’anno gratuiti. Nonostante il nostro sia un lavoro pesante, fisico, anche sotto le intemperie, e sia facile infortunarsi. Non hanno ceduto di un passo sull’accordo del 7 febbraio», continuano i dipendenti di Katàne handling. Che denunciano: «C’è anche in opera un falso comitato, che ha raccolto le firme con l’inganno tra un centinaio di colleghi per rinegoziare l’accordo, e che ora ha affermato che sono solo quattro o cinque dissidenti contrari all’accordo». Sulla capacità di ripresa dell’azienda, però, sia i lavorati che la dirigenza non sembrano avere dubbi. «Gestiamo oltre l’80 per cento del traffico a Fontanarossa», afferma nella sua lettera il dirigenti D’Amico. Dato ribadito dai lavoratori: «A parte Easyjet e Ryanair, gestiamo tutti i voli in transito a Fontanarossa. Ed è per questo che vogliamo capire come l’azienda si trovi in difficoltà economiche. Forse quello che costa sono i mega stipendi dei troppi dirigenti», concludono gli anonimi dipendenti della Katanè handling.

Leandro Perrotta

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