Katàne Handling, annullati i 21 licenziamenti Un lavoratore: «L’accordo è una porcata»

Un’intesa nata nella notte, dopo mesi di polemiche. Tra sindacati e azienda, ma anche tra gli stessi lavoratori e le sigle sindacali. Sembra essere giunta a una definizione la situazione dei 21 lavoratori della Katàne Handling, società che gestisce il servizio di assistenza a terra agli aerei e ai passeggeri dell’aeroporto etneo Fontanarossa, licenziati in tronco a inizio anno dopo una sanzione disciplinare. «Ventuno dipendenti della Katàne Handling conserveranno il proprio posto di lavoro», fa sapere oggi la Uil, che, insieme a Cgil, Cisl e Ugl, ha firmato con l’azienda la trasformazione del licenziamento in un richiamo scritto. In realtà non è ancora cosa fatta, perché l’azienda si impegna a sottoporre l’accordo al consiglio di amministrazione. In cambio, il sindacato ha accettato di «rinnovare il regolamento disciplinare, l’aggiornamento dell’efficienza e della correttezza comportamentale», d’accordo con la società. Una vittoria per le sigle sindacali. Non per tutti i dipendenti. «Molti sono contenti – commenta uno dei 21 licenziati – ma dipende dal punto di vista con cui guardi questa storia. Io, la famosa notte dell’emergenza cenere, ho finito il mio turno a mezzanotte e nessuno mi ha chiesto di prolungare. Per me l’accordo firmato questa notte è una porcata».

Un giudizio netto che nasce dalle condizioni poste dall’azienda per il reintegro dei lavoratori. Il licenziamento è scattato l’8 gennaio. Per poco più di tre mesi i 21 dipendenti sono rimasti a casa, senza percepire lo stipendio. Oggi – si legge nell’accordo – quel «periodo di carenza contrattuale» viene coperto con «l’abbattimento del saldo ferie, misto a recupero parziale retributi o corrispondente ad apposita banca ore a recupero nei 24 mesi successivi alla ripresa del rapporto lavorativo». «In altre parole – precisa il dipendente – significa che le ferie che avevo maturato in questi anni vengono azzerate e in più dovrò lavorare extra per recuperare i 90 giorni in cui non ho lavorato perché l’azienda mi ha licenziato. In pratica prima mi butti fuori e poi mi azzeri le ferie». I tre mesi verranno conteggiati, invece, al fine della definizione del Tfr e l’azienda si impegna a coprire i contributi.

Nella notte le parti hanno anche trovato un’ipotesi di accordo che viene incontro alle condizioni di difficoltà e squilibrio aziendale, più volte espresse con preoccupazione dalla Katanè Handling. Il primo punto della bozza prevede un sacrificio per i lavoratori che si vedrebbero decurtati lo stipendio lordo mensile del 5 per cento. Decisione che dovrà essere sottoposta a referendum tra i lavoratori, che si sarebbe dovuto svolgere lunedì, ma potrebbe essere anticipato già a domani.

Claudia Campese

Giornalista Professionista dal 2011.

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