«Se andiamo in serie A in due minuti posso firmare il contratto». La conferma (implicita) della presenza di un accordo verbale tra il ds Rino Foschi e Mato Jajalo in merito al rinnovo automatico del contratto in scadenza a giugno in caso di promozione arriva dalle parole del centrocampista bosniaco. Il prolungamento del legame con il club di viale del Fante è una possibilità concreta ma, allo stato attuale, non rappresenta un assillo per il numero 8 rosanero: «Non ho pressioni da parte di nessuno e mi sento libero di pensare solo al calcio – ha sottolineato durante la conferenza stampa odierna al Tenente Onorato – in questo momento penso solo a fare meglio per il Palermo e a raggiungere il nostro obiettivo. Nel calcio, tuttavia, gli scenari possono cambiare velocemente e non so cosa potrebbe accadere a giugno ma ora sono contento e tranquillo. Se ho parlato con la nuova dirigenza? Ci sono persone – ha aggiunto – che stanno affrontando il tema relativo al mio futuro». Un orizzonte che potrebbe coinvolgere il giocatore anche sul piano dirigenziale: «Ma io ho 30 anni, non ne ho 33 ed è ancora presto per potere prevedere delle prospettive del genere. Mi ha fatto piacere, in ogni caso, leggere attestati di stima da parte della gente».
I suoi pensieri, adesso, sono assorbiti solo dal presente. Che, nel caso specifico, fa rima con la gara in programma sabato a Cremona: «Dobbiamo rialzarci dopo la sconfitta. Dobbiamo pensare solo a vincere questa partita che prepareremo come tutte le altre». L’obiettivo degli uomini di Stellone è riscattare il passo falso interno con la Salernitana. Match nel quale il gol del momentaneo 1-0 firmato Jajalo al 17’ del primo tempo aveva illuso i padroni di casa spiazzati poi dalla rimonta dei campani: «Non siamo riusciti a sfruttare il vantaggio, dovevamo difendere meglio l’1-0 o fare il secondo gol che avrebbe chiuso la partita e invece, complice la voglia di conquistare l’intera posta in palio, è arrivata questa sconfitta. Ma non è la fine del mondo, abbiamo perso dopo una lunga serie di risultati positivi e in questo campionato abbiamo rimediato solo due ko. Non è successo niente. È la prima volta, peraltro, che subiamo gol al culmine di un contropiede. Dobbiamo continuare a fare ciò che abbiamo fatto fino a questo momento».
Jajalo, punto fermo dello scacchiere del Palermo (in questo torneo cadetto ha collezionato finora 17 presenze, tutte da titolare e senza mai essere sostituito) e protagonista oggi nel secondo pomeriggio assieme a Fiordilino di una sessione autografi con i fans allo Store Ufficiale di via Maqueda, sa che facendo tesoro degli errori commessi contro la formazione di Gregucci i rosa potranno continuare a legittimare le proprie ambizioni: «Dobbiamo gestire meglio le partite – ha sottolineato il centrocampista classe 1988 arrivato in Sicilia nel gennaio 2015 – anche nella scorsa stagione è capitato di subire tanti gol negli ultimi dieci minuti e dobbiamo cercare di migliorare da questo punto di vista». Raggiunta quota due gol stagionali, Mato ha superato il proprio record personale di reti con la maglia del Palermo: «Il calcio è uno sport di squadra. Non ho fissato obiettivi in termini di marcature. Se uno antepone gli interessi individuali a quelli del gruppo significa che qualcosa non va. Se c’è il rischio di ripetere il copione dello scorso anno con un Palermo in difficoltà dopo un ottimo girone di andata? L’anno scorso non c’entra nulla con l’attualità. Stiamo vivendo un momento diverso e quello relativo alle vicende extracalcistiche è un argomento di cui non ci occupiamo».
Al Tenente Onorato, dove all’esterno è stato esposto lo striscione «Insieme compatti / Palermo combatti» (un altro segnale di vicinanza da parte degli ultras della Curva Nord 12 sulla falsariga dello striscione «Prima posizione campioni d’inverno / Adesso al Barbera vogliamo l’inferno» in evidenza la scorsa settimana all’esterno dello stadio e della mega-scritta «Il mio destino è starti vicino» esibita venerdì in occasione dell’incontro con la Salernitana), la squadra ha proseguito con una seduta pomeridiana la preparazione in vista della sfida contro la Cremonese. Gara nella quale Stellone dovrà fare i conti con una situazione di emergenza in difesa. Uomini contati sia sulla fascia sinistra (Aleesami e Mazzotta sono out) sia nel settore centrale che allo stadio Zini sarà privo di Rajkovic e anche di Pirrello. Il serbo, costretto contro la Salernitana ad uscire dal campo nelle battute iniziali della seconda frazione di gioco, è alle prese con un «risentimento al muscolo plantare sinistro con associata raccolta edematosa». Il difensore classe ’96, invece, nella giornata odierna ha effettuato esami diagnostici che – comunica il sito ufficiale – hanno evidenziato una lesione di secondo grado del bicipite femorale destro.
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